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Il caso del comune di Bari

A Bari l’assessore D’Adamo è indagato per truffa con fondi Ue, il sindaco Decaro gli toglie la delega

Una nuova inchiesta colpisce la città di Bari: l’assessore comunale al Bilancio Alessandro D’Adamo è indagato per truffa aggravata. Il sindaco Antonio Decaro ha revocato la sua delega. L’indagine, a differenza di quanto avvenuto nelle scorse settimane, non ha legami con presunti voti di scambio.
A cura di Luca Pons
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Alessandro D'Adamo, 45enne assessore al Bilancio del Comune di Bari, è indagato per una presunta truffa che coinvolgerebbe i fondi europei per Garanzia giovani. La notizia è emersa nel pomeriggio, e poco dopo il sindaco Antonio Decaro è intervenuto revocando la delega all'assessore, perché l'esercizio delle funzioni pubbliche "deve essere privo di qualsiasi sospetto". Il caso non avrebbe a che fare con dinamiche di voti di scambio o corruzione elettorale, a differenza di quelli emersi nelle scorse settimane – non in collegamento con la giunta comunale – che hanno portato alla rottura tra Partito democratico e M5s .

L'inchiesta che ha portato a indagare D'Adamo insieme alla sorella e al marito di lei è stata condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari e coordinata dalla Procura europea nella sede di Roma. La truffa in questione sarebbe stata attuata dalla società dell'assessore, chiamata Kronos, in collaborazione con altre società. L'illecito sarebbe avvenuto nel contesto di corsi di formazione professionale e di inserimento nel mondo del lavoro. Gli enti che li gestivano tra il 2019 e il 2022 avrebbero ottenuto fondi pubblici a cui non avevano diritto, emettendo fatture per prestazioni inesistenti. Gli investigatori hanno effettuato perquisizioni a Bari e in altre città della Puglia.

Come detto, il caso non ha a che fare con dinamiche elettorali. Tuttavia, Alessandro D'Adamo farebbe parte del partito Sud al centro: lo stesso dell'ex assessora regionale Anita Maurodinoia (poi passata al Pd), che ha dato le dimissioni a inizio aprile quando è emerso che è indagata in un'inchiesta per voto di scambio e corruzione elettorale. Non solo, ma i due sarebbero vicini anche ad Alfonso Pisicchio, ex assessore regionale ora agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione.

Questo è il primo procedimento che tocca direttamente un componente della giunta di Antonio Decaro. D'Amato faceva parte della giunta comunale dal 2017, ed era stato riconfermato nel 2019. A fine febbraio era arrivato l'arresto di una consigliera comunale, Maria Carmen Lorusso, eletta con il centrodestra e poi entrata in maggioranza. Questo, insieme ad altri interventi dell'autorità giudiziaria, avevano spinto il governo Meloni a nominare una commissione per valutare lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Una scelta duramente contestata dalle opposizioni che aveva dato il via anche ad accese polemiche sullo stesso sindaco Decaro. L'indagine su D'Amato si aggiunge al quadro e complica ulteriormente la situazione, mentre le elezioni comunali dell'8 e 9 giugno si avvicinano.

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