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Conflitto Israelo-Palestinese

Israele, approvata operazione di Rafah: al via in pochi giorni. Bombe sulla città dopo l’evacuazione

L’esercito israeliano ha approvato all’unanimità l’operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. L’esercito precisa: “Operazione temporanea e limitata, la stima è di circa 100.000 persone da evacuare”. Secondo la difesa civile di Gaza, l’Idf avrebbe subito bombardato i due quartieri della città che ha ordinato ai palestinesi di lasciare quelle zone.
A cura di Antonio Palma
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Dopo il nulla di fatto nelle trattative per una tregua a Gaza, il Gabinetto di guerra israeliano ha approva all'unanimità l'operazione su Rafah. Lo hanno riferito i media locali secondo cui, dopo l'evacuazione della popolazione in quella che l'Idf definisce un'azione "limitata e temporanea", l'operazione militare dovrebbe cominciare entro pochi giorni.

Tuttavia la difesa civile di Gaza ha immediatamente denunciato un raid israeliano che avrebbe preso di mira almeno due quartieri della città che ha ordinato ai palestinesi di evacuare.

In precedenza un alto funzionario israeliano, citato da Ynet, ha assicurato che "se Hamas accetterà un accordo" sulla tregua, i preparativi per l'attacco a Rafah "potrebbero essere fermati",  aggiungendo comunque che tutto "è reversibile".

L'Idf ai palestinesi: "Evacuate Rafah"

L’Idf nelle scorse ore infatti ha lanciato diversi annunci ai palestinesi, anche con volantini, avvertendo che dovranno evacuare dai quartieri orientali di Rafah, quelli più vicini al confine israeliano, in vista dell’annunciata offensiva pianificata nell'area meridionale della Striscia di Gaza.

I civili palestinesi sono stati invitati a spostarsi nelle aree allestite dallo stesso Idf, dei campi profughi installati ad al-Mawasi e Khan Younis. L'Idf ha lanciato dall'alto dei volantini in arabo che invitano la popolazione civile a spostarsi temporaneamente verso le cosiddette aree umanitarie allargate. Come ha fatto sapere il portavoce militare, i volantini saranno affiancati da Sms, chiamate telefoniche e annunci sui media, sempre in arabo. Gli avvertimenti dopo che il Gabinetto di guerra ha approvato ieri sera all'unanimità l'operazione a Rafah, di cui l'esercito ha preparato i piani.  L'operazione militare dovrebbe cominciare entro pochi giorni.

Popolazione palestinese si sta allontanando

L'ordine israeliano che precede l'attacco di terra ha già scatenato il panico tra la popolazione e moltissimi palestinesi hanno iniziato a fuggire dalle zone orientali di Rafah. Come riporta  Sky News, le strade i queste ore son affollate di persone in fuga con carri trainati da cavalli, auto e anche a piedi. Sono più di un milione i palestinesi rifugiati a Rafah, vicino al confine con l'Egitto, dopo l’invasione della striscia di Gaza da parte di Israele e un attacco in zona rischia di diventare catastrofico per i civili. Chi non andrò via da Rafah è l'Unrwa, l'agenzia Onu per la Palestina che ha annunciato che continuerà  a fornire aiuti fino all'ultimo. "L'Unrwa non sta evacuando: l'Agenzia manterrà una presenza a Rafah il più a lungo possibile e continuerà a fornire aiuti salvavita alle persone" afferma l'agenzia dell'Onu, avvertendo che  "Un'offensiva israeliana a Rafah significherebbe più sofferenze e morti tra i civili. Le conseguenze sarebbero devastanti per 1,4 milioni di persone"

Israele: Operazione a Rafah temporanea e limitata

A Rafah sarà un'operazione "temporanea e di portata limitata",  così l'esercito israeliano ha descritto l'avvio dell'operazione di spostamento dei civili dalla parte est di Rafah nel sud della Striscia. "Abbiamo avviato un'operazione su scala limitata per l'evacuazione temporanea delle persone che vivono a Rafah est" spiegano dall'Idf. L'esercito israeliano ha annunciato che sta evacuando circa 100.000 persone dalla parte orientale di Rafah. "La stima è di circa 100.000 persone", ha detto infatti ai giornalisti un portavoce militare. "L’IDF ha ampliato l’area umanitaria ad Al-Mawasi per accogliere gli evacuati. Questa area umanitaria ampliata comprende ospedali da campo, tende e maggiori quantità di cibo, acqua, farmaci e forniture aggiuntive" ha dichiarato l'esercito mostrando una mappa con le zone in cui la popolazione palestinese è chiamata a spostarsi. "Hamas non ha lasciato altra scelta che cominciare l'operazione a Rafah" ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant parlando col suo omologo Usa Lloyd Austin.

Egitto, risposta Hamas su cessate il fuoco entro 48 ore

Secondo un alto funzionario israeliano citato dai Media di Israele, "Se Hamas accetterà un accordo" i preparativi per l'attacco a Rafah "potrebbero essere fermati". Lo ha detto, citato da Ynet, un alto funzionario israeliano aggiungendo che tutto "è reversibile". Secondo fonti egiziane, Hamas darà una risposta sulla proposta di cessate il fuoco entro 48 ore. Secondo l'emittente statale egiziana Al Qahera, il vice capo dell'ufficio esecutivo di Hamas, Moussa Abou Marzouk, "apprezza gli sforzi egiziani per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza". Una fonte egiziana di alto livello ha poi riferito qualche ora fa alla stessa emittente che "la delegazione egiziana ha discusso tutti i dettagli con la delegazione di Hamas e si registrano grandi progressi nel consenso tra le due parti. La delegazione di Hamas lascia Il Cairo e si prevede che ritorni entro 48 ore con una risposta finale", riporta Al Qahera.

A Rafah 16 morti in attacco aereo israeliano

Intanto un nuovo raid areo dell’aviazione militare israeliana proprio su Rafah ha causato almeno 16 morti nelle scorse ore. Lo ha appreso la Afp da fonti mediche. I raid hanno preso di mira due case facendo strage tra due famiglie. Una fonte ospedaliera ha confermato il bilancio degli attacchi, precisando che sono avvenuti nel campo profughi di Yebna a Rafah e nei pressi di Al Salam. Secondo Israele, si tratterebbe di una riposta a un attacco missilistico rivendicato da Hamas che ha ucciso tre soldati.

Per lo stesso motivo uno dei principali valichi utilizzati per portare gli aiuti umanitari a Gaza è stato chiuso. L'esercito israeliano ha detto che 10 colpi sono stati lanciati da Rafah, nel sud di Gaza, verso l'area del valico di Kerem Shalom. Il passaggio è stato chiuso subito dopo. Il braccio armato di Hamas ha detto di aver lanciato razzi contro una base dell'esercito israeliano vicino al valico, ma non ha confermato da dove li abbia lanciati.

Usa bloccato un invio di armi a Israele

“Israele è impegnato a porre fine alla minaccia continua di Hamas. Combatteremo contro i mostri di Hamas finché l'organizzazione non sarà sradicata. Dico mostri non solo per le loro azioni atroci, ma perché si divertono con tali azioni” ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu, aggiungendo: “Dobbiamo salvare tutti gli ostaggi dall'oscuro abisso della prigionia di Hamas”. Secondo il ministro della Difesa israeliano, "Israele sta facendo di tutto per arrivare ad una bozza per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco temporaneo", ma "in questa fase Hamas rifiuta qualsiasi proposta che lo consenta".

Il governo di Tel Aviv intanto però ha dovuto incassare il blocco dell’invio di armi da parte degli Usa. Lo ha annunciato il Consiglio per la sicurezza nazionale americana precisando però che "la politica di sostegno ad Israele non cambia". "Gli Stati Uniti hanno donato miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza di Israele dopo gli attacchi del 7 ottobre, hanno approvato il più grande stanziamento supplementare mai realizzato e hanno guidato una coalizione senza precedenti per difendere Israele dagli attacchi iraniani", ha precisato un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale sottolineando che Washington continuerà "a fare ciò che è necessario per garantire che Israele possa difendersi dalle minacce".

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