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Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è indagato per le primarie Pd del 2017

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, è indagato per abuso d’ufficio nell’ambito di un’inchiesta su presunti illeciti commessi durante la campagna per le primarie del Pd che si sono tenute nel 2017, poi vinte da Matteo Renzi. Con Emiliano sono indagati anche il capo di gabinetto della Regione e tre imprenditori.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è indagato per abuso d’ufficio nell'ambito di un'inchiesta su presunti illeciti commessi durante la campagna per le primarie del Pd che si sono tenute nel 2017. Emiliano sfidava in quelle primarie anche Matteo Renzi, poi risultato essere il vincitore. Oltre a Emiliano è indagato anche il capo di gabinetto della giunta regionale, Claudio Stefanazzi, per concorso in abuso d’ufficio. La vicenda giudiziaria riguarderebbe il presunto pagamento di fatture all’agenzia di comunicazione che seguì la campagna di Emiliano: due imprenditori pugliesi avrebbero pagato una fattura da 65mila all’agenzia. Sono in totale tre gli imprenditori indagati dalla procura di Bari: i vari reati contestati sono induzione indebita, abuso d’ufficio e false fatture.

Il presidente della Regione Puglia commenta la notizia: “Abbiamo fornito piena collaborazione al fine di consentire l'acquisizione di tutti gli elementi utili, nella convinzione di avere operato con assoluta correttezza e rispetto delle leggi. Questa mattina alle ore 9, come anticipato dalla fonte indicata al procuratore della Repubblica il giorno prima, la Guardia di finanza di Bari mi chiedeva di potere verificare alcune chat del mio telefono e mail relative agli scambi di messaggi con alcuni soggetti di interesse dell'ufficio. Contemporaneamente identica acquisizione è stata effettuata al mio capo di Gabinetto”.

Emiliano ha denunciato ieri alla procurauna violazione del segreto istruttorio: lunedì 8 aprile sono infatti venuto a conoscenza che giovedì 11 sarei stato oggetto di una attività di acquisizione di documenti e dati da parte della GdF in relazione ai finanziamenti percepiti in occasione della mia campagna per le primarie del Pd del 2017. La fuga di notizie in piena violazione del segreto istruttorio precisava ulteriori fatti e circostanze. Lo stesso lunedì 8 aprile chiedevo al procuratore della Repubblica di Bari di potere denunciare i fatti a mia conoscenza al fine di ottenere la massima tutela da possibili violazioni del segreto istruttorio di natura strumentale atteso il mio ruolo pubblico. Denunciavo i fatti martedì 9 aprile al procuratore della Repubblica redigendo regolare verbale”.

Emiliano continua ancora: “Avere appreso preventivamente di atti giudiziari che poi effettivamente si sono svolti cosi come mi era stato anticipato mi ha molto colpito e mi auguro che tale circostanza consenta alla procura della Repubblica di Bari di accertare sino in fondo la verità a tutela mia personale, della funzione da me esercitata, e soprattutto della comunità che rappresento. Questo rende doverosa la verifica della correttezza di tutti gli accertamenti in corso per garantirne la non strumentalizzazione, nonostante la violazione del segreto istruttorio verificatasi nel caso di specie”.

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