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Il Pd attacca i senatori che non si sono alzati in piedi quando Liliana Segre è arrivata in Senato

Quando Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta ai lager nazisti, è entrate in Senato questa mattina per il voto di fiducia al governo di Giuseppe Conte, è stata accolta da un lungo applauso. Molti senatori si sono alzati in piedi e lo stesso hanno fatto dai banchi del governo. Ma dal Pd arriva la denuncia: “Ci siamo alzati in piedi, per metà emiciclo. Nell’altra metà pochi, pochissimi, neanche le dita di una mano”.
A cura di Annalisa Girardi
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Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta ai lager nazisti, è arrivata oggi in Senato per il voto di fiducia al governo di Giuseppe Conte. Nel momento della sua entrata nell'Aula di Palazzo Madama è partito un lungo applauso e molti senatori e membri dell'esecutivo si sono alzati in piedi, a partire dal presidente del Consiglio. Molti altri però non lo hanno fatto, come evidenziato anche dalla senatrice del Pd, Caterina Biti.

Che ha scritto sui social: "Poco fa è entrata in aula la senatrice Segre, è stata accolta da un applauso. Non di tutti. Ci siamo alzati in piedi, per metà emiciclo. Nell'altra metà pochi, pochissimi, neanche le dita di una mano. Le ricorderò quelle dita di una mano".

Il Partito Democratico denuncia anche attacchi sui social alla senatrice a vita: "Ancora una volta la rete e gli haters prendono di mira Liliana Segre – scrive l'account Twitter dei deputati dem – Insulti e minacce ignobili verso una donna straordinaria. Dovremmo solo portare rispetto per il suo senso profondo della democrazia e d'amore verso il Paese".

Liliana Segre aveva già annunciato ieri che si sarebbe recata in Senato per votare la fiducia al governo Conte. "Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile", aveva spiegato.

Oggi ha ribadito: "Sono venuta a votare sì. Che sia venuta è già una risposta". E sulle parole pronunciate questa mattina dal presidente del Consiglio: "Sono stata prestata alla politica, senza essermene mai occupata, dal presidente Mattarella che un giorno mi ha fatto senatrice a vita. Io sono spettatrice. Ho iniziato molte cose tardi ma tardi così non pensavo. Devo rileggere quel discorso, capire se ha toccato certi punti che mi interessano".

Non è la prima volta che si innescano delle polemiche per l'atteggiamento di alcuni parlamentari verso la senatrice a vita. In particolare da parte del centrodestra. Lo scorso autunno, quando Segre aveva presentato una mozione per istituire una commissione straordinaria contro odio, razzismo e antisemitismo, il centrodestra si era infatti astenuto. E quando la maggior parte dei senatori si erano alzati in piedi per omaggiare con un applauso la senatrice, quelli del centrodestra erano rimasti seduti senza applaudire, attirando su di sé una serie di critiche.

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