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Il ministro Orlando dice che c’è una crociata in corso contro i poveri e il reddito di cittadinanza

Il ministro del Lavoro si schiera contro la “crociata contro i poveri”. Secondo Orlando “si fa passare il messaggio che se sei povero è colpa tua o non hai voglia di lavorare” e “questo va respinto al mittente”. Il ministro annuncia l’arrivo di migliaia di nuovi ispettori per fermare la strage di morti sul lavoro.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, difende il reddito di cittadinanza e punta il dito contro chi se la prende con chi sta peggio. Certo, è chiaro ormai a tutti che la misura varata dal primo governo Conte – che vedeva il Partito Democratico di Orlando all'opposizione – ha funzionato per quanto riguarda il contrasto alla povertà, ma non per le politiche attive. Il ministro dem, ad Agorà su Rai 3, spiega che in ogni caso "non poteva funzionare in un Paese dove non esistono le politiche attive". Per questo motivo "bisogna far funzionare i centri per l'impiego, prima ancora di riformare il reddito di cittadinanza". Poi "vanno riviste alcune cose che consentano una migliore integrazione con le politiche del lavoro". Ma attenzione: "Va anche respinta una non troppo velata crociata contro i poveri – sottolinea Orlando – Si fa passare il messaggio che se sei povero è colpa tua o non hai voglia di lavorare" e "questo va respinto al mittente". Se "cancellassimo il reddito di cittadinanza, saremmo uno dei pochi paesi europei a non avere uno strumento di contrasto alla povertà". Per questo il ministro insiste: "Facciamolo funzionare meglio, ma cancellarlo sarebbe un pericolo".

Orlando commenta anche il numeri sul lavoro: "Sono positivi, anche se c'è una crescita dell'occupazione non proporzionale alla crescita complessiva e ancora troppo legata a posti di lavoro a tempo determinato". Insomma, l'occupazione torna a crescere ma nel precariato. Per questo motivo sarà fondamentale, anche nella messa a terra del Piano nazionale di ripresa e resilienza, fare incrociare al meglio la domanda e l'offerta di lavoro, riformando finalmente le politiche attive di cui si parla da molto tempo.

Il ministro Orlando spiega anche cosa è stato deciso per fermare la strage di morti sul lavoro: "Entro la fine dell'anno saranno assunti 1.200 nuovi ispettori, mentre altri 1.000 arriveranno nel 2022". Poi aggiunge: "Recuperare lo svantaggio non è semplice e non è sufficiente neanche questo intervento, ma vorrei ricordare che il 90% delle competenze nei controlli sono in capo alle Asl". Infine, un richiamo ancora al Piano di ripresa e resilienza: "Abbiamo una grande occasione con il Pnrr di potenziare gli uffici presso le Asl che lavorano sulla prevenzione – continua – Convocheremo una conferenza dei presidenti di Regione per definire l'implementazione di questi uffici".

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