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Taglio delle bollette, non c’è accordo nel governo: salta contributo di solidarietà dai redditi alti

Il governo ha confermato l’impianto della riforma fiscale prevista in manovra ed escluso l’ipotesi di sospendere il taglio dell’Irpef alla fascia sopra i 75mila euro di reddito.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La cabina di regia di questa mattina, riunita dal presidente Draghi sul tema del taglio delle tasse e delle bollette, non si era conclusa nel migliore dei modi. Da una parte il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico e Leu, dall'altra Lega, Forza Italia e Italia Viva. Dopo aver confermato sostanzialmente l'impianto della riforma fiscale, nonostante le perplessità emerse nei giorni scorsi da diversi osservatori e soprattutto dai sindacati incontrati ieri a Palazzo Chigi, il governo si era concentrato sull'ipotesi di contrastare il caro bollette grazie a un contributo di solidarietà da parte della fascia di popolazione con un reddito più alto. Poi, in Consiglio dei ministri, l'ipotesi è saltata per le perplessità di parte della maggioranza.

Lo aveva annunciato già la sottosegretaria al Ministero dell'Economia, Maria Cecilia Guerra di Leu, uscendo da Palazzo Chigi al termine della cabina di regia: "Ci sono valutazioni in corso per migliorare il profilo distributivo della manovra anche per tenere conto delle richieste dei sindacati – ha sottolineato – Il punto di convergenza sarà un miglioramento del profilo distributivo anche con interventi temporanei che tengano conto delle famiglie più disagiate e del caro bollette". Insomma, l'impianto della riforma fiscale resta quello, anche se secondo molti è sbilanciato verso i redditi medio alti, visto che i maggiori guadagni dal taglio dell'Irpef sono nella fascia tra i 50mila e i 55mila euro di reddito, ma si prova a intervenire sulle bollette.

Perciò si era diffusa la voce su questo contributo di solidarietà, che sarebbe consistito nel sospendere gli effetti del taglio dell'Irpef per la fascia di reddito più alta – quella oltre i 75mila euro – almeno per il prossimo anno. Così si sarebbero ricavati circa 248 milioni di euro da dirottare verso il fondo per contrastare l'aumento dei costi delle bollette di gas e luce. Senza il via libera del governo è arrivato il passo indietro. Sul fronte delle bollette è tutto da rifare.

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