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I medici no vax che erano stati sospesi potranno tornare al lavoro prima del previsto

Lo comunica il ministero della Salute in una nota: vista la carenza di personale medico-sanitario, e la necessità di recuperare i ritardi sulle prestazioni ordinarie, è “in via di definizione” un provvedimento per reintegrare il personale non vaccinato “prima del termine di scadenza della sospensione”.
A cura di Luca Pons
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Il personale sanitario che è stato sospeso dal proprio lavoro perché non si è vaccinato sarà reintegrato in servizio "prima del termine di scadenza della sospensione". Lo dice il ministero della Salute, guidato da Orazio Schillaci, nella stessa nota in cui comunica anche che non ci sarà più un bollettino quotidiano con i dati sul Covid.

La scadenza dell'obbligo vaccinale per il personale sanitario arriverà solo il 31 dicembre, ma il ministro scrive che, considerando la "preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali", un nuovo provvedimento per anticipare i tempi è "in via di definizione".  Negli scorsi giorni, Schillaci aveva già reso noto che intendeva ritornare a una "maggiore liberalizzazione", come detto nel discorso di inaugurazione dell'anno accademico all'Università di Tor Vergata a Roma. "Oggi la malattia è completamente diversa da quella che c'era una volta", aveva affermato.

Secondo il nuovo ministro della Salute, quindi la priorità per il governo sarà recuperare il ritardo sulle prestazioni sanitarie ordinarie, che si è accumulato durante la pandemia: "Quello che mi preme è che tutti i malati che sono rimasti indietro in questi anni, penso alla prevenzione, agli screening e ai malati oncologici, possano finalmente avere una sanità migliore, più equa".

Stando alla nota pubblicata, parte del ritorno alla normalità per il ministero sarà anche il reintegro del personale sanitario che ha rifiutato fino a oggi di vaccinarsi contro il Covid-19. Il rinnovo dell'obbligo vaccinale per chi lavora in strutture sanitarie – che scadrà comunque il 31 dicembre – era già stato escluso da altri esponenti della maggioranza. Nella nota, il ministero va oltre e prevede di anticipare i tempi del rientro.

La sospensione dal lavoro senza stipendio è entrata in vigore, per i sanitari non vaccinati, ad aprile del 2021, quando è partito l'obbligo di vaccinazione per la categoria. Secondo dati diffusi nelle scorse settimane, a essere sospesi per mancata vaccinazione sarebbero circa 3.400 medici e 6mila infermieri, rispettivamente lo 0,7% e lo 0,9% del totale.

Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici, commenta soddisfatto che "è ora di tornare a una gestione ordinario". Per il rientro del personale, "prima o dopo cambia poco. Era già previsto, si anticipa solo di qualche settimana, sempre nell'ottica di un ritorno alla normalità".

Questo, secondo Anelli, non toglie che "le soluzioni passate, come vaccini e mascherine" siano state "fondamentali", ma ora c'è quello il presidente della Federazione definisce un cambio di paradigma: "Non più lo Stato centrale che vara misure emergenziali, ma la gestione dell'ordinario, tramite i datori di lavoro, i medici competenti. I meccanismi di tutela della salute sono in piedi, non ci sarà un ‘liberi tutti' ma solo un ritorno alla normalità".

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