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Gimbe dice che grazie al vaccino i ricoveri sono dimezzati rispetto alle ondate precedenti

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha spiegato che, rispetto alle ondate precedenti di Covid, le ospedalizzazioni sono dimezzate a parità di contagi. Il motivo è semplice: “Il vaccino funziona”, ha sottolineato il medico. La preoccupazione è concentrata sui tre milioni e mezzo di over 50 che non hanno ricevuto ancora neanche una dose e sul declino della copertura vaccinale con il passare del tempo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La soluzione è contro il Covid è il vaccino, e i dati lo dimostrano. Il messaggio di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è chiarissimo: si parte dai numeri, come sempre, per dimostrare l'impatto che ha avuto il vaccino negli ultimi mesi. Gli stessi dati, però, mettono in evidenza anche i milioni di persone che sono rimaste indietro e non hanno ricevuto ancora neanche una dose. "La stagione turistica estiva l'abbiamo salvata grazie alla campagna vaccinale – mette subito in chiaro Cartabellotta, intervenendo a Radio Cusano Campus – La percentuale di ospedalizzazioni è molto inferiore rispetto allo stesso numero di casi delle ondate precedenti, è circa la metà. Differenze a livello regionale dipendono da percentuale di over 50 non vaccinati". Con il tempo "la protezione vaccinale rimane molto alta per ricoveri e decessi, mentre sul contagio stiamo iniziando a vedere un lieve calo della protezione".

La preoccupazione del medico, però, è rivolta ai "tre milioni e mezzo di over 50 non ancora vaccinati", perché "possono determinare nuove chiusure", anche se "è verosimile che non ci siano più chiusure come quelle che abbiamo visto in passato". Per questo motivo il presidente della Fondazione Gimbe si schiera a favore del vaccino obbligatorio: "Giusto ragionare sul tema". È chiaro che la copertura della campagna vaccinale "consente alla politica di rischiare di più con le riaperture", ma ci sono "una serie di falle", come "quella degli over 50 non vaccinati". È essenziale, secondo Cartabellotta, "affrontare l'arrivo della stagione autunnale, il verosimile declino della copertura vaccinale col tempo, l'ipotesi di nuove varianti più resistenti al vaccino".

I contagi si sono stabilizzati nelle ultime tre settimane, ma l'accento va messo sulla percentuale delle ospedalizzazioni: "È molto inferiore rispetto allo stesso numero di casi delle ondate precedenti, è circa la metà – insiste il medico – Questo vuol dire che il vaccino funziona". Le differenze regionali sono riconducibili proprio a questo: "La Sicilia ha la quota più alta di over 50 non vaccinati, mentre la Puglia la più bassa e la differenza si vede". Ora bisognerà capire "se con la riapertura delle scuole cambierà qualcosa dal punto di vista dei contagi".

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