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Giachetti (Italia Viva) contro mozione Forza Nuova: “Scioglimento spropositato, Stato sia superiore”

Il deputato di Italia Viva si schiera contro le mozioni che chiedono al governo di sciogliere Forza Nuova e gli altri partiti e movimenti neofascisti dopo i fatti di Roma. “Quella dello scioglimento deve essere una decisione estrema, perché incide sul piano delicatissimo delle libertà d’opinione – spiega Roberto Giachetti in Aula – una decisione di questo tipo esprime una debolezza da parte dello Stato, piuttosto che essere un atto di forza”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alla Camera dei deputati si discute dello scioglimento di Forza Nuova, il giorno dopo l'approvazione in Senato sia dell'ordine del giorno unitario presentato dal centrosinistra, sia della mozione del centrodestra. Il punto è sempre lo stesso: chiedere al governo di sciogliere il partito neofascista, protagonista con alcuni suoi esponenti dell'assalto alla Cgil nella manifestazione di Roma, con la maggioranza di governo divisa e l'esecutivo spettatore. Al voto si arriverà nel tardo pomeriggio, ma a Montecitorio è cominciata questa mattina la discussione generale, con interventi da parte dei deputati. Tra questi c'è Roberto Giachetti di Italia Viva, che annuncia un voto in dissenso con il suo gruppo: "Non ho firmato e non voterò la mozione per lo scioglimento di Forza Nuova".

Durante il suo intervento in Aula, il deputato spiega il perché della sua scelta: "Per prendere un provvedimento del genere si deve avere certezza che si sta ricostituendo il partito fascista". Ma la richiesta al governo è "spropositata rispetto a quello che sta accadendo". Secondo Giachetti è fondamentale il fatto che non ci sia – per ora – alcuna sentenza della magistratura: "L’unico contro questa mozione sono io, gli altri non hanno il coraggio di dirlo – continua – Se la remora è quella che poi si viene considerati fascisti basta essere più chiari nel prendere le distanza e non avere dubbi sulla matrice di quello che è accaduto".

Poi Giachetti passa alla mozione del centrodestra, che chiede al governo un intervento su tutti i movimenti eversivi: "Qualcuno di voi ha il dubbio che il governo non faccia tutto il necessario per fermare le azioni eversive e la violenza? – chiede – Io francamente questo dubbio non lo ho". Poi chiarisce: "Vorrei esprimere la totale condanna per quanto successo il 9 ottobre, la mia cultura è radicale e non violenta", ma "chi delinque va fermato e punito con il codice penale". Secondo il deputato "quella dello scioglimento deve essere una decisione estrema, perché incide sul piano delicatissimo delle libertà d’opinione". E poi "una decisione di questo tipo esprime una debolezza da parte dello Stato, piuttosto che essere un atto di forza". Lo Stato "deve essere superiore, le decisioni vanno prese sulla base del diritto". La decisione "sarebbe tutta politica, dettata da un fatto emozionale e inquinata dalla volontà di riprodurre uno scontro ideologico che oggi non c’è più".

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