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G20, Draghi: “Agire subito sul clima, o pagheremo un prezzo molto più alto rischiando il fallimento”

Il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento di apertura della seconda giornata di lavori del G20, ha ricordato l’importanza del taglio delle emissioni: “Alcuni di noi si chiedono perché stiamo portando il nostro obiettivo climatico da 2 gradi a 1,5 gradi. Come mai? Perché lo dice la scienza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo la passeggiata dei leader alla Fontana di Trevi, dove non è mancato il tradizionale gesto del lancio della monetina, sono iniziati i lavori della seconda giornata del G20 di Roma, che sarà quella conclusiva. "L'ultimo rapporto del Gruppo inter governativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici mostra che dobbiamo effettuare riduzioni immediate, rapide e sostanziali alle emissioni per evitare conseguenze disastrose. Alcuni di noi si chiedono perché stiamo portando il nostro obiettivo climatico da 2 gradi a 1,5 gradi. Come mai? Perché lo dice la scienza". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della prima sessione dei lavori del summit, "The role of the private sector in the fight against climate change", con il Principe di Galles, Carlo.

Nel programma di oggi, dopo la seconda sessione "Climate Change and Environment", e la terza sessione di "Sustainable Development", si terrà la sessione conclusiva del vertice, seguita dalla la conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi. Il premier sarà anche impegnato con due vertici bilaterali: alle 13.10 quello con il primo ministro del Canada, Justin Trudeau e, a seguire, quello con il ministro degli Affari Esteri della Repubblica popolare cinese, Wang Yi.

"Dobbiamo ascoltare gli avvertimenti provenienti dalla comunità scientifica globale – ha aggiunto Draghi – affrontare la crisi climatica in questo decennio; e onorare l'Accordo di Parigi e l'Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030″. 

"La lotta contro il cambiamento climatico è la sfida decisiva del nostro tempo; o agiamo adesso, affrontando i costi della transizione e andando verso un'economia più sostenibile, o interveniamo in ritardo, pagando poi un prezzo molto più alto e rischiando il fallimento". In primo piano nel discorso l'impegno in difesa del pianeta, al centro oggi anche a Glasgow, in Scozia, dove è al via la conferenza Cop26 delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. All'evento sono attesi oltre 190 leader mondiali.

"Sia il settore pubblico che quello privato devono fare la loro parte. I governi possono fissare obiettivi a breve e lungo termine e garantire stabilità politica, finanziaria e normativa. Ma non possono fare tutto. Le aziende private accelerano la diffusione delle tecnologie pulite, promuovono l'innovazione e promuovono la produzione su larga scala", ha sottolineato ancora il Presidente del Consiglio.

"Il finanziamento pubblico aiuta ad attrarre finanziamenti verdi e a ridurre i rischi per gli investimenti del settore privato. I partenariati pubblico-privato uniscono le due realtà – ha aggiunto -. Dobbiamo sostenere iniziative private che inseriscono priorità sociali e ambientali nei loro modelli di produzione, come l'iniziativa di Sua Altezza Reale il Principe Carlo sui mercati sostenibili".

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L'intervento del Principe Carlo al G20

Il Principe Carlo ha ringraziato il presidente del Consiglio: "Sono grato al premier Draghi per aver riconosciuto l'importanza di certi temi e averli messi al centro di questo evento".

Affrontare la crisi climatica è un enorme responsabilità "per le generazioni future", ha detto il Principe Carlo intervenendo alla sessione di lavoro dedicata al ruolo del settore privato nella lotta contro il cambiamento climatico. Il Principe ha poi lanciato un appello a congiungere gli sforzi alla vigilia della Cop26, che è "letteralmente l'ultima possibilità" per "tradurre le belle parole in azioni concrete".

"È sicuramente il momento di mettere da parte le nostre divergenze e cogliere quest'opportunità unica per avviare una sostanziale ripresa verde mettendo l'economia globale su una traiettoria sostenibile e sicura e quindi salvare il nostro pianeta", ha detto Carlo, ribadendo che il settore privato è "già presente, desideroso di lavorare con voi e pronto a svolgere un ruolo estremamente significativo e rivoluzionario".

Secondo il principe di Galles  è "impossibile non ascoltare" le "voci disperate dei giovani" che guardano ai leader mondiali come ad "amministratori del pianeta", che hanno in mano "il loro futuro".

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