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Elezioni europee 2024

Fratoianni a Fanpage: “Patrimoniale? È misura giusta, inaccettabile che 5% più ricco paghi meno tasse”

“Non è più tollerabile che una piccolissima parte della popolazione, nemmeno il 5%, detenga una massa enorme e sconfinata di ricchezza, spesso pagando meno tasse di tutti gli altri. Non è giusto e non è neanche economicamente ragionevole”: lo dice Nicola Fratoianni, parlando con Fanpage.it di patrimoniale, europee e lavoro.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra l'8 e il 9 giugno l'Italia sarà chiamata al voto per le prossime elezioni europee. Mentre si inizia a discutere di candidature, il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, durante un'intervista con Fanpage.it, conferma che l'Alleanza Verdi e Sinistra si presenterà unita: "Basta con i simboli che cambiano ad ogni elezione: questo è un progetto su cui vogliamo investire nel tempo, a cominciare dal prossimo appuntamento elettorale, quello delle europee", dice.

Secondo gli analisti nel voto a Bruxelles emergerà lo spostamento a destra che si è visto negli ultimi anni in diverse elezioni nazionali, dove spesso si è concretizzata anche l'alleanza tra una destra tradizionale e moderata con quella più estrema e conservatrice. "Di fronte all'onda della destra sempre più a destra che attraversa l'Europa – penso a quello che accade in Francia con Le Pen, ma anche all'Italia di Giorgia Meloni – occorre una proposta politica che tolga il mare in cui la destra ha costruito la sua egemonia. Una proposta che guardi ai diritti sociali, al lavoro, al reddito, alla tutela dei diritti fondamentali come quello alla salute, all'educazione e che investa sul tema della transizione ecologica", commenta Fratoianni.

Per poi sottolineare come proprio il terreno della transizione ecologica sia proprio quello su cui la destra "ha costruito la sua campagna, e sta continuando a farlo, nel nome della conservazione". E ancora: "La destra gioca sulle paure e propone, come risposta alle paure, la conservazione. Ma la conservazione non cambia nulla della condizione materiale delle persone. Chi sta peggio, cioè è la maggioranza, ha una sola speranza per cambiare la propria condizione: è il cambiamento, la trasformazione. Per questo bisogna chiedere a chi è ricchissimo di dare qualcosa in più e intervenire sul fisco per la giustizia fiscale".

Per il deputato è il momento di tornare a parlare di una tassa sul patrimonio. Ogni volta che la parola "patrimoniale" torna nel dibattito politico, però, automaticamente alcune forze politiche ereggono un muro e accusano chi la propone di andare a voler prendere i soldi nelle tasche degli italiani. "Lo dico anche alle altre opposizioni. Cambiamo pure nome se non vi piace "patrimoniale" – dice Fratoianni – Il punto però resta: non è più tollerabile che una piccolissima parte della popolazione, nemmeno il 5%, detenga una massa enorme e sconfinata di ricchezza, spesso pagando meno tasse di tutti gli altri. Non è accettabile. Semplicemente non è giusto, non è neanche economicamente ragionevole o razionale".

Il leader AVS ribadisce quindi che "chiedere qualcosa in più a chi ha tantissimo per garantire alla grande maggioranza di vivere in modo dignitoso è una misura di buon senso ed è possibile realizzarla". Il suo partito, aggiunge, è disponibile a discutere delle forme con cui farlo: "Abbiamo una proposta, ma siamo pronti a misurarci con tutti. Questo tema non può più essere rinviato".

Un'altra questione di cui, secondo Fratoianni, è arrivato il momento di discutere, è quella della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario:  "Le persone vogliono più tempo per la loro vita. Non vogliono vivere per lavorare, ma lavorare per vivere". Non ci sono soli degli studi a dimostrare i vantaggi di una misura di questo tipo, ma anche sperimentazioni concrete. Il deputato racconta: "Molte grandi aziende, anche in Italia, hanno cominciato a sperimentare questo strumento, riducendo la settimana lavorativa a quattro giorni oppure diminuendo le ore lavorate durante la giornata a parità di salario. In qualche caso la retribuzione è stata perfino incrementata. Cosa è accaduto?  Due cose. In primo luogo la produttività aumenta perché le persone lavorano più felici, perché hanno più tempo e vivono in modo più dignitoso. E in secondo luogo, la liberazione del tempo cura non solo lo spirito, ma anche la vita delle persone, le relazioni, impatta sulle emissioni, perché riduce la concentrazione di traffico in alcuni orari, e impatta sul modo con cui si organizzano le città".

Un nuovo approccio al mondo del lavoro non riguarda solo la sfera sociale, infatti, ma anche quella ambientale: "Bisogna investire per una transizione ecologica che non solo salvi genericamente il pianeta, ma consenta al lavoro di mettersi in relazione con un'idea del mondo che ha dei limiti, che non può essere sfruttato senza fine", aggiunge Fratoianni.

Secondo il segretario di Sinistra Italiana bisogna guardare al futuro: "La storia della civiltà umana lo ha dimostrato, ogni volta che è migliorata la condizione tecnologica si è cominciato a lavorare meno, ma con maggiore sicurezza e guadagnando anche di più. A un certo punto questo percorso si è fermato. Abbiamo cominciato ad andare indietro invece che avanti. Oggi che siamo di fronte a enormi salti tecnologici, pensiamo alla rivoluzione digitale, all'intelligenza artificiale: con tutte le criticità che ci presenta, avremo comunque gli strumenti e le forze per fare un potente salto in questa direzione".

Fratoianni quindi conclude: "Tutti e tutte chiedono una cosa: un po' più di tempo. Il tempo è diventato un enorme valore e io penso che una grande battaglia per liberare tempo sia una questione non solo di giustizia, ma che guarda anche al diritto alla felicità. Credo che la politica si debba occupare anche di questo"

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