Foggia, Salvini: “Svuoteremo i ghetti, questa è mafia, non caporalato”. Conte: “Morti senza dignità”

Dopo la morte di 12 migranti in un incidente stradale, oggi a Foggia sono arrivati prima il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e poi il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Ed è proprio quest’ultimo a lanciare parole dure contro il caporalato e spiegando che il problema va ricondotto alla mafia: “Quello di Foggia è un problema di mafia”, dice riferendosi allo sfruttamento e alle condizioni dei braccianti, dopo i due incidenti avvenuti negli scorsi giorni. Secondo Salvini bisogna “mettere in condizione di non nuocere questi delinquenti”. Un impegno che si accompagna con l’obiettivo di “svuotare i ghetti” dove oggi vivono centinaia di migranti sfruttati dai caporali. “Occorre anche aggredire i patrimoni mafiosi che campano di caporalato”.

Salvini tira in ballo la questione immigrazione anche per parlare di mafia: “Un'immigrazione fuori controllo aiuta la mafia: se non sbarcassero migliaia di disperati da sfruttare da parte dei delinquenti, sarebbe più complicato per loro far affari. Aver ridotto gli sbarchi riduce la possibilità di far affari per la criminalità”. “La lotta alla mafia e allo sfruttamento – garantisce Salvini – è una priorità mia e del governo. Useremo tutte le armi a disposizione per non far nuocere questi delinquenti”.

Salvini rivolge anche un invito ai ragazzi sfruttati “che hanno voglia di inserirsi: gli ho fatto sapere che il ministro è al loro fianco”. Il ministro promette anche l’investimento di “alcuni milioni di euro per superare la fase emergenziale”, a cui si accompagnerà un aumento dell’organico sia della procura di Foggia che delle forze dell’ordine. “La questura di Foggia – aggiunge ancora Salvini – salirà di importanza e quindi di organico. Non prometto miracoli ma attenzione a una provincia che non è stata valorizzata e tutelata come avrebbe dovuto”.

Conte: ‘Morti senza dignità, c’era solo sfruttamento’

Anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato a Foggia dove ha parlato di morti dietro cui “non c’è dignità, c’era un lavoro sfruttato e non dignità. Dobbiamo fare in modo che questo non accada”, afferma. “La bussola di questo governo, anche nell'approccio che abbiamo avuto nei confronti dell'immigrazione, è quella di garantire la dignità della vita e la dignità del lavoro – prosegue Conte -. A distanza di decenni sembrano ancora attuali le lotte condotte da Giuseppe Di Vittorio nato a pochi km di distanza da qui”. Secondo il presidente del Consiglio, per arginare il fenomeno del caporalato “dobbiamo rafforzare gli strumenti di controllo e prevenzione e introdurre misure di sostegno al lavoro agricolo di qualità”.