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Il governo ha approvato il Bonus 100 euro per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che riforma le Politiche di coesione e il decreto legislativo per la revisione del regime Irpef e Ires. Tra le misure approvate anche un bonus per i lavoratori dipendenti, con redditi fino a 28mila euro: si parla di 100 euro a gennaio 2025.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri di oggi, durato circa trenta minuti, aveva all'ordine del giorno il decreto Coesione e l'esame preliminare dello schema di decreto legislativo attuativo della delega fiscale con le novità in tema di Irpef e Ires. "Otto decreti legislativi sono già approvati in materia definitiva, questo è il quinto all'esame parlamentare", ha spiegato il viceministro all'Economia Maurizio Leo in conferenza stampa al termine del Cdm.

Il primo provvedimento contiene specifiche disposizioni in materia di lavoro, prevedendo l'investimento di 75 miliardi di euro di cui 43 miliardi di risorse europee. Negli ultimi due rapporti europei sui fondi di coesione per l'Italia "il quadro è poco edificante per l'efficacia della spesa", in particolare "per la programmazione 2021-2027 gli impegni e le spese sono quasi pari a zero quindi l'obiettivo è rimettere in moto risorse pari a 43 miliardi di risorse europee ai quali si aggiungono risorse nazionali di cofinanziamento per un importo complessivo di 75 miliardi", ha detto il ministro degli Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, al termine del Cdm. La riforma, ha spiegato, "crea le condizioni perché i diversi fondi (coesione, Fsc e Pnrr, ndr) dialoghino e diventino complementari", perché "il rischio era che i fondi marciassero in contrasto gli uni con gli altri". La riforma rappresenta il tassello conclusivo che "ci fa usare meglio questi strumenti".

"C'è la perequazione infrastrutturale per il Mezzogiorno, laddove si individua la possibilità di aumentare la percentuale del fondo pluriennale di investimenti dal 34% previsto oggi al 40%. Lo facciamo con una previsione di monitoraggio dello stesso molto più specifica ed efficiente rispetto a un monitoraggio di carattere generico che non ha dato riscontro negli anni passati", ha detto ancora il ministro Fitto, in conferenza stampa.

Per quanto riguarda il decreto legislativo per la revisione del regime Irpef e Ires, ieri la premier Giorgia Meloni aveva preannunciato una misura per erogare "a gennaio 2025, un'indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico". La misura è stata confermata, come ha spiegato il viceministro Leo. Il bonus da 100 euro "a vantaggio delle famiglie monoreddito o monogenitoriali" sarà "erogato attraverso i sostituti d'imposta nel 2025", perché nel 2024 il governo ha già utilizzato tutte le risorse per fare i primi 13 decreti legislativi attuativi della delega, "compreso quello di oggi", ha spiegato il viceministro dell'Economia.

Il governo, quindi, "ha voluto andare incontro a tutte le fasce medio-basse dando un ulteriore sostegno, i famosi 100 euro, a vantaggio delle famiglie monoreddito o mono genitoriali. In questo modo si mette nelle condizioni di comprare un regalo a un figlio e di fare in modo di destinare la somma ai consumi", ha detto ancora Leo, spiegando che "Questo è il primo tassello di quello che intendiamo fare, trovando le relative risorse, per le tredicesime".

Il bonus da 100 euro "è una misura temporanea perché l'obiettivo è la detassazione delle tredicesime, come dice la legge delega", ha sottolineato Leo, spiegando che il governo voleva dare un "ulteriore sostegno alle famiglie", ma sempre stando "attenti ai conti pubblici". La platea stimata è di circa "un milione, un milione e centomila famiglie".

Manca ancora il decreto ministeriale del Mef e del ministero del Lavoro per il superbonus assunzioni. "La misura è già prevista nel decreto legislativo già approvato" e "si sta procedendo ad un decreto interministeriale per fissare le regole di applicazione con effetto retroattivo sui contratti dal primo gennaio 2024", ha spiegato il vice ministro al Mef Leo, rispondendo ad una domanda sulla maxi deduzione al 120% (maggiorata al 130% per giovani, le donne ed ex Rdc) sulle assunzioni delle imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e di lavoratori autonomi.

È stato valutato in Cdm, anche un decreto legge per ridurre il numero di firme necessarie per presentare le liste per le elezioni europee, ma l'ipotesi alla fine è stata scartata. Fonti di Palazzo Chigi, dopo la riunione, fanno sapere che "Ieri il coordinatore di Democrazia sovrana e popolare Marco Rizzo ha chiesto e ottenuto un incontro a Palazzo Chigi. Come detto, Rizzo è stato ascoltato senza alcuna preclusione, c’era da parte del governo la disponibilità a venire incontro alla richiesta avanzata che appare in ogni caso ragionevole. Ciò con spirito collaborativo per favorire la partecipazione alla competizione elettorale e con l’aspettativa che la richiesta sarebbe stata condivisa in modo trasversale da tutte le forze politiche senza generare polemiche. A fronte della ferma contrarietà di altre formazioni politiche minori e per di più con accuse da più parti al governo di voler varare un provvedimento per qualche astruso secondo fine, l’esecutivo ha valutato opportuno non accogliere la richiesta".

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