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Meloni annuncia nuove misure sul lavoro, c’è un bonus da 100 euro per redditi bassi con figli a carico

A gennaio 2025 arriverà per chi ha un reddito sotto i 28mila – e almeno un figlio a carico – un bonus una tantum da 100 euro, e nel nuovo decreto Primo maggio il governo Meloni lancerà sconti fiscali per chi assume, soprattutto giovani e donne. Sono alcune delle misure annunciate dalla presidente del Consiglio all’incontro con i sindacati.
A cura di Luca Pons
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In arrivo a gennaio 2025 un bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti con un reddito al di sotto dei 28mila euro, ma solo se hanno il coniuge e almeno un figlio a carico. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un vertice con i sindacati per presentare le misure sul lavoro che il governo varerà al Consiglio dei ministri di domani – in un decreto già soprannominato ‘dl Primo maggio', come avvenne lo scorso anno – ha annunciato anche il ‘bonus tredicesime' che era stato fatto circolare in forma di bozza e poi ritirato la scorsa settimana. Il bonus sarà parte di un decreto legislativo collegato alla riforma fiscale (e quindi entrerà in vigore da subito), mentre le altre misure, tra cui nuovi sgravi fiscali per le aziende che assumono, saranno nel decreto dedicato al lavoro che passerà al Parlamento.

"Questo provvedimento rientra nel più ampio lavoro che il governo ha portato avanti finora per difendere il potere d'acquisto delle famiglie e dei lavoratori, segnatamente quelli più esposti", avrebbe dichiarato Meloni stando alle note fatte circolare da fonti di governo. Le informazioni sul bonus sono limitate a quelle che si sanno finora: l'importo sarà di 100 euro, sarà erogato a gennaio 2025 (invece che con la tredicesima, come si era previsto inizialmente) e la platea dovrebbe essere limitata ai lavoratori dipendenti con un reddito inferiore a 28mila euro annui che si trovano ad avere anche il coniuge e almeno un figlio a carico, oppure alle famiglie monogenitoriali con un figlio a carico.

Come detto, ci saranno anche agevolazioni per le assunzioni: "Misure per sostenere l'occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati", ha spiegato Meloni. "Tali misure prevedono la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni" dal momento dell'assunzione. La presidente del Consiglio non ha chiarito l'importo di questi sgravi: l'ipotesi che circola è quella di un ‘superbonus' che arrivi fino al 120% o 130% dei contributi, per chi assume persone che ricadono in specifiche categorie.

Alcuni di questi interventi rientreranno nel decreto per la riforma delle politiche di coesione, previsto sempre domani in Cdm. "Accanto alle misure per sostenere il lavoro dipendente sono previste specifiche disposizioni per riqualificare i lavoratori di grandi imprese in crisi e favorire l'avvio di nuove imprese, distinte per il Centro-Nord e nel Mezzogiorno, attraverso una misura dedicata ai soggetti attualmente disoccupati", ha continuato Meloni. I dettagli di questa misura al momento non sono ancora noti: "L'obiettivo è quello di continuare a sostenere la crescita dell'occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi. La nostra linea di azione è chiara: sosteniamo chi cerca un lavoro, chi assume e chi intende mettersi in proprio partendo dalle categorie che oggi più difficilmente trovano lavoro".

"Si tratta di bonus una tantum e di defiscalizzazioni già decisi da tempo, non hanno nulla di strutturale", ha criticato la segretaria confederale di Cgil Francesca Re David al termine dell'incontro a Palazzo Chigi: "Ci sono cento euro per alcuni, forse (perché sulle coperture finanziarie non c'è certezza). E c'è una defiscalizzazione che però senza politiche industriali, lasciando tutta la precarietà che c'è, lasciando alle aziende la possibilità di scegliere le modalità di assunzione, ha poco interesse". Tra gli interventi invece non c'è "nulla sul salario, che è un'emergenza vera. Ciò che andrebbe defiscalizzato sono i contratti nazionali, e invece non c'è nulla. Il giudizio è assolutamente non positivo, sia per le modalità del confronto che per i contenuti. Il primo maggio sarà giorno di mobilitazione e di lotta, come sempre".

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