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Covid 19

Fino a quando durerà il coprifuoco alle 22 in Italia: le ipotesi per l’estate

Il nuovo decreto Covid prevede la riapertura di una serie di attività e il ritorno delle zone gialle, ma non cambia – nonostante la richiesta della Lega e delle Regioni – l’orario del coprifuoco, che resta fissato a partire dalle 22. Il provvedimento sarà in vigore fino al 31 luglio, ma questo non vuol dire che l’orario del coprifuoco non possa essere spostato in avanti: vediamo perché.
A cura di Stefano Rizzuti
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Con il nuovo decreto Covid da lunedì 26 aprile in Italia si avvierà la fase delle riaperture. Con la ripartenza di tante attività, ma senza cambiare l’orario del coprifuoco, che per il momento resta fissato a partire dalle 22. Questo non vuol dire, però, che l’orario non possa cambiare nei prossimi mesi: è tutt’altro che scontato, infatti, che il coprifuoco resti in vigore a partire dalle 22 anche in estate. Il decreto riaperture, in effetti, sarà in vigore fino al 31 luglio (ma non tutte le norme previste al suo interno lo saranno), ma il coprifuoco potrebbe essere spostato avanti di una o più ore o addirittura abolito ben prima della fine di luglio. Le Regioni e una parte della maggioranza, rappresentata dalla Lega di Matteo Salvini, hanno chiesto al governo di portare il coprifuoco alle 23 già con questo decreto, ma la loro richiesta non è stata presa in considerazione. Il coprifuoco, comunque, resterà alle 22 solamente per un periodo limitato, almeno nel caso in cui non ci sia un nuovo peggioramento della situazione epidemiologica. Ad assicurare che il coprifuoco alle 22 non sarà in vigore fino a fine luglio è stata anche la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini: “Il fatto che nel testo del decreto varato non sia stato riprogrammato il coprifuoco, non significa che durerà fino al 31 luglio”.

Fino a quando ci sarà il coprifuoco: il decreto del Governo e le richieste delle Regioni

Non c’è, però, una data che potrebbe essere quella stabilita per lo spostamento dell’orario del coprifuoco. Al momento, in effetti, non sono previsti nuovi decreti fino a luglio, ma allo stesso tempo non c’è scritto da nessuna parte fino a quando rimarrà in vigore il divieto notturno di uscire. Di fatto ogni decisione dipenderà dalla curva dei contagi e anche dall’impatto delle riaperture. Le Regioni, intanto, hanno avanzato alcune richieste al governo, nella speranza di poter intervenire già su questo decreto, magari con modifiche parlamentari: tra le richieste c’è proprio quella di spostare il coprifuoco alle 23, come avevano già sottolineato individualmente tanti presidenti di Regione, sia di centrodestra che di centrosinistra. Stessa richiesta avanzata da Matteo Salvini e dalla Lega. Il governo, però, ha detto chiaramente che almeno per due settimane questa opzione non verrà presa in considerazione.

Perché il coprifuoco non durerà fino al 31 luglio

Nel decreto Covid approvato in Consiglio dei ministri, comunque, non si parla di coprifuoco. Nessun riferimento, neanche nell’articolo in cui si stabilisce che gli spostamenti verso le abitazioni private saranno consentiti, dal primo maggio al 15 giugno, secondo i “limiti orari” previsti dalla legge. Ovvero rispettando il coprifuoco, qualsiasi esso sia: alle 22, alle 23 o in un altro orario che potrebbe essere fissato successivamente. E nel decreto vale lo stesso ragionamento anche per l’apertura dei ristoranti a cena. L’ipotesi del governo è quella di valutare un eventuale spostamento del coprifuoco dopo il monitoraggio di venerdì 14 maggio, con un possibile cambiamento di orario a partire da lunedì 17 maggio. D’altronde lo stesso governo ha già fatto sapere che il decreto è modificabile e che pensa di intervenire sulle regole della riaperture con tagliandi periodici: “Ogni due settimane verrà fatto un check a tutte le misure previste dal decreto, il primo sarà a metà maggio”, ha annunciato la ministra Gelmini.

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