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Fdi vuole un condono tombale sui contributi delle aziende agricole. La firma è del deputato di Coldiretti

Con un emendamento al decreto Pnrr in discussione alla Camera, Fratelli d’Italia vuole regalare alle aziende agricole la possibilità di mettersi in regola con le comunicazioni all’Inps, senza pagare i contributi arretrati dovuti e le sanzioni. Una proposta a firma del deputato meloniano Mattia Aldo, per anni uomo di punta di Coldiretti.
A cura di Marco Billeci
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Il rapporto privilegiato di Coldiretti con il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida non è certo un mistero. Meno noti sono i legami e le amicizie della principale sigla del mondo dell'agricoltura italiana all'interno del parlamento, che pure non mancano. E forse anche grazie a una di queste "relazioni speciali", per i proprietari di imprese agricole potrebbe arrivare una gradita sorpresa di Pasqua:  una sanatoria tombale sui contributi non versati per i lavoratori delle aziende e sulle relative sanzioni. A proporre il colpo di spugna è  Mattia Aldo, oggi deputato di Fratelli d'Italia, fino a ieri membro di vertice di Coldiretti.

La proposta è contenuta in un emendamento al decreto Pnrr in discussione alla Camera e si concentra sulle denunce aziendali, che le imprese agricole devono mandare all'Inps. In pratica, quando i datori di lavoro assumono operai agricoli con contratto di lavoro subordinato (all'inizio dell'attività o in momenti successivi) hanno l'obbligo di presentare all'istituto di previdenza un documento, che attesti le caratteristiche del fondo, le attività che vengono svolte e le modalità con cui si svolgono. In questo modo, l'Inps può classificare l'azienda e così calcolare correttamente i contributi dovuti per gli occupati. Analoga comunicazione va inviata, anche nel caso di modifiche nella composizione agro-economica dell'azienda e conseguente variazione nel fabbisogno di manodopera.

Il colpo di spugna su contributi e sanzioni

Fratelli d'Italia ora vuole "salvare" i datori di lavoro agricoli, che non hanno invato la denuncia iniziale e/o le successive comunicazioni di variazioni dei dati, dando tempo fino al 31 dicembre 2024 per mettersi in regola. Chi lo farà non dovrà pagare le sanzioni previste per il ritardo nella presentazione dei documenti. Non solo, per chi aderisce alla sanatoria, lo Stato rinuncia anche a recuperare tutti gli eventuali contributi non versati nel corso degli anni, in cui i dati aziende agricole sono rimasti nascosti all'Inps. Insomma, un vero e proprio condono contributivo tombale, peraltro senza distinzione di dimensione o fatturato tra le imprese.

Non possiamo dire con certezza se il "regalo" per le aziende agricole fuori norma sia ispirato da Coldiretti. Ma certo, il rapporto tra l'associazione e il deputato che ha presentato la proposta è più che provato. Come accennato, infatti, il parlamentare di Fratelli d'Italia Mattia Aldo è stato a lungo un uomo di punta dell'organizzazione guidata da Ettore Prandini. Prima di entrare a Montecitorio nel 2022 con il partito di Giorgia Meloni, infatti, Aldo fin dagli anni '80 ha ricoperto ruoli di primo piano dentro Coldiretti: tra l'altro è stato consigliere nazionale, capo della federazione regionale del Lazio dal 2009 al 2017 e poi direttore dell'associazione delle imprese agricole in Basilicata.

Non si capisce bene, peraltro, cosa c'entri la proposta di una sanatoria sui contributi e le relative sanzioni non versati dalle aziende agricole, con un decreto destinato atradurre in pratica le modifiche al Pnrr, decise dal governo.  Questo tuttavia non ha impedito a Fratelli d'Italia di inserire l'emendamento firmato da Aldo tra i supersegnalati, cioè quelli che diversi gruppi parlamentari ritengono prioritari da discutere, durante l'esame parlamentare del testo. Si può ipotizzare che a pesare sulle scelte del principale partito di maggioranza siano state anche le proteste dei trattori, andate in scena nelle ultime settimane. Ma certo questa mossa – più che al necessario sostegno a un comparto fondamentale per l'economia italiana – assomiglia a un vero e proprio regalo, per i furbetti del settore agricolo.

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