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Protesta degli Agricoltori in Italia e in Europa

Chi sono gli agricoltori che protestano con i trattori in Italia, chi li guida e cosa vogliono

Le proteste degli agricoltori che stanno coinvolgendo varie Regioni d’Italia hanno rivendicazioni diverse, anche se simili. Alla base c’è la richiesta di più aiuti contro le difficoltà economiche della categoria, e meno restrizioni (soprattutto) legate alla transizione ecologica. Tra i leader di una parte del movimento c’è Danilo Calvani, già noto nel 2013 fa come esponente dei Forconi.
A cura di Luca Pons
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Le proteste organizzate dagli agricoltori in Italia sono ispirate da quelle che si sono diffuse in Europa nelle ultime settimane. Uno degli esempi più evidenti è quello di Bruxelles, dove circa mille trattori hanno bloccato il traffico in occasione del Consiglio europeo straordinario del 1° febbraio. Ma iniziative simili si erano viste in Germania già da dicembre, poi in Francia, in Spagna, in Belgio e nei Paesi bassi.

Stati con governi di colore politico diverso, in cui le manifestazioni sono spinte da ragioni diverse, anche se spesso legate alla transizione ecologica. In Italia, negli scorsi giorni la protesta si è diffusa parecchio, al punto che oggi Giorgia Meloni ha preso le loro difese e Amadeus ha fatto sapere che ci sarà spazio per loro anche sul palco di Sanremo.

Nel nostro Paese la protesta attacca soprattutto le politiche dell'Unione europea in materia di transizione ecologica, la mancanza di supporti e sussidi all'agricoltura, e poi temi collegati in modo laterale, come la carne coltivata o la farina di insetti. Non si può dire che ci sia un unico movimento organizzato in tutta Italia, anche se uno dei volti di spicco è Danilo Calvani, agricoltore che nel 2013 fu tra i leader delle proteste dei Forconi. In ogni caso, le modalità sono state condivise: nelle varie regioni italiane, e anche nelle vicinanze di Roma e a Milano, gli agricoltori hanno bloccato o rallentato il traffico – specialmente ai caselli autostradali – utilizzando i loro trattori.

Cosa chiedono gli agricoltori che protestano con i trattori

Molte delle rivendicazioni degli agricoltori hanno al centro la Pac, o Politica agricola comune. Questa è l'insieme dei fondi che l'Unione europea erogano al settore agricolo, appunto. La Pac oggi occupa circa il 30% di tutto il bilancio europeo, è la voce di spesa più alta. Viene rinnovata ogni cinque anni, e quella attuale è valida dal 2023 al 2027.

La Pac regola molti degli incentivi comunitari che arrivano agli agricoltori, oltre a stabilire le regole e i limiti da rispettare per ottenerli. Uno degli obblighi previsti dalla Pac attuale, ad esempio, è quello di tenere il 4% dei propri terreni incolto, per aiutare la biodiversità dei campi. Gli agricoltori si oppongono, anche se di fatto è una misura mai entrata in vigore, perché nel 2023 è stata sospesa (anche a causa della guerra in Ucraina) e per il 2024 è stata nuovamente rinviata l'entrata in vigore, proprio in seguito alle proteste.

Le proteste riguardano anche le difficoltà economiche degli agricoltori, ad esempio la differenza tra il prezzo a cui gli alimenti vengono venduti ai fornitori e quello che poi pagano i clienti nei negozi. Ma anche aiuti economici nazionali, come le agevolazioni per acquistare gasolio: in molti Paesi europei queste sono state cancellate per ridurre le emissioni inquinanti, mentre in Italia sono ancora valide, anche se il governo l'anno scorso le ha inserite tra i "sussidi ambientalmente dannosi". Sempre in tema di agevolazioni, fino all'anno scorso i redditi agricoli sono stati esentati dall'Irpef: invece nel 2024 torneranno a dover pagare l'imposta sui reddito con l'aliquota ordinaria, a meno che il governo non intervenga con il decreto Milleproroghe, attualmente in lavorazione alla Camera.

Chi è Danilo Calvani, leader del Comitato agricoltori traditi

Anche se non c'è un unico movimento che raccoglie tutti quanti gli agricoltori in protesta, uno di quelli che sta raccogliendo la maggiore attenzione mediatica e il maggior numero di adesioni è il Cra, Comitato agricoltori traditi, che si oppone apertamente a organizzazioni di categoria come Coldiretti e Confagricoltira. Esponente di punta di questo comitato è Danilo Calvani, 61 anni, che già dieci anni fa era salito alla ribalta mediatica come uno dei leader della protesta dei Forconi.

Nel caso dei Forconi, la mobilitazione (durata nella sostanza poche settimane) era partita dal Sud Italia e dagli autotrasportatori ma si era allargata ad agricoltori, pastori, operai su tutto il territorio nazionale. Le sue rivendicazioni erano anti-sistema e anti-politica, anche se c'era stato un appoggio da parte di gruppi di estrema destra, un'apertura di Fratelli d'Italia, l'appoggio di Beppe Grillo e di altri gruppi attivisti. Nel 2013, stando a quanto denunciato dall'Anpi, Calvani aveva chiesto durante una manifestazione "la costituzione di un governo temporaneo magari con una figura militare di riferimento".

Oggi, lo stesso Calvani si è presentato in questura a Roma per stabilire come si svolgerà la protesta che nei prossimi giorni arriverà a Roma. La data fissata è quella di giovedì 8 gennaio. In un'intervista sulla Stampa, l'agricoltore (ha un'azienda con dieci ettari di terreno in provincia di Latina) ha annunciato: "I trattori, tanti, staranno tutti attorno a Roma. Sarà un accerchiamento, ma non saranno solo trattori, ci saranno i camion e altro. Non prevediamo di bloccare il traffico, certo qualche disagio ci potrà essere".

Danilo Calvani, a gennaio 2024 (sinistra) e a dicembre 2013 (destra) durante comizi svolti a Torino
Danilo Calvani, a gennaio 2024 (sinistra) e a dicembre 2013 (destra) durante comizi svolti a Torino

"Ci hanno tradito i nostri rappresentanti, la classe politica, da questi siamo stati traditi. Perché non ci hanno difeso", ha lamentato Calvani, spiegando il nome del Comitato. Anticipando l'apertura di Giorgia Meloni a un incontro, l'agricoltore è rimasto sospettoso: "Se ci deve ricevere per prenderci in giro è meglio che non lo faccia. Se invece è in grado davvero di cambiare le cose… ma lo dubito".

Calvani ha criticato il governo Meloni: "Hanno costituito il ministero della Sovranità alimentare ma noi non ce ne siamo proprio accorti". E ancora, sui fondi statali ed europei: "Il problema è che i fondi del Pnrr come quelli del Psr, il fondo di sviluppo rurale dell’Europa, sono gestiti esclusivamente dai centri di assistenza agricoli, che sono totalmente in mano ai sindacati, in primis la Coldiretti. E a noi su 10 euro arrivano 50 centesimi, tutto il resto va a grandi gruppi, alle multinazionali ed ai loro prestanome".

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