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Covid 19

Faraone (Iv) chiede vaccino Covid obbligatorio: “No libera scelta se diventa pericolo per tutti”

Il capogruppo di Italia Viva al Senato, Davide Faraone, chiede che il vaccino anti-Covid sia obbligatorio e gratuito. In un’intervista a Fanpage.it ribadisce il concetto: “La libertà individuale si ferma quando diventa un limite e un pericolo per la libertà collettiva”. Per la distribuzione, invece, Faraone invoca il sostegno dell’esercito.
A cura di Stefano Rizzuti
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Italia Viva torna a chiedere che il vaccino anti-Covid sia obbligatorio e gratuito. Richiesta ribadita anche dal presidente dei senatori di Iv, Davide Faraone, in un’intervista a Fanpage.it. Faraone non si limita a chiedere l’obbligatorietà del vaccino, ma punta a un piano ben organizzato per la sua distribuzione, anche “con il sostegno dell’esercito”, che si potrebbe occupare della somministrazione e della distribuzione, se serve pure all’interno delle caserme. Il principio seguito da Italia Viva è semplice: “La libertà individuale si ferma quando diventa un limite e un pericolo per la libertà collettiva”. Altro tema è quello della gratuità del vaccino: per far sì che ciò accada, per Faraone è fondamentale ricorrere alle risorse del Mes sanitario.

Per Italia Viva il vaccino anti-Covid dovrà essere obbligatorio?

Il vaccino è la nostra più grande opportunità per uscire dalla pandemia e tornare alla normalità, per salvare l'economia e il lavoro, perché i nostri figli tornino a scuola, con tutto quello che essa rappresenta, dalle competenze didattiche agli aspetti relazionali e sociali. Il vaccino deve essere gratuito e a mio avviso obbligatorio, non solo: bisogna distribuirlo con un piano ben organizzato e con il sostegno dell'esercito.

Perché ritenete che sia essenziale l’obbligatorietà?

Così come è accaduto per altri virus o malattie che sono state debellate dai vaccini di massa, penso al vaiolo o alla poliomelite, anche il  Covid può essere sconfitto. Bisogna stare in guardia perché il virus ha ucciso finora più di 50mila persone e distrutto tante famiglie, polarizzando le terapie intensive. Obbligo vaccinale significa immunità di gregge e quindi libertà per per chi il vaccino non può farlo, penso ai malati oncologici, ai più fragili, agli immunodepressi, a chi soffre di disagi fisici o psichici: non possiamo prestare il fianco ai noi vax o a chi insegue le ambulanze. So che esiste un problema di diffidenza che va combattuto con una corretta informazione. Faccio appello al senso di responsabilità dei media, prima di tutto.

Credete che gli italiani, senza obbligo, non accettino di farsi vaccinare?

Penso che l'obbligo sia la strada più efficace e sicura sostenuto da una campagna di sensibilizzazione a tappeto. Per realizzare l’immunità di gregge, per uscire dall’emergenza sanitaria ed economica dovremo vaccinare almeno 40 milioni di persone in poche settimane, sarà necessario fare un percorso simile a quello utilizzato per l'obbligo vaccinale nelle scuole. La libertà individuale si ferma quando diventa un limite e un pericolo per la libertà collettiva perché la salute è un bene comune. Oggi con il Coronavirus rischiano i più anziani e i più deboli, i sacrifici vanno fatti innanzitutto per loro: non possiamo essere un popolo di egoisti,  pensando che chi si può vaccinare vivrà tranquillo e degli altri ce ne freghiamo. Ripeto: bisogna fare da ora un piano vaccinale che organizzi da subito le fasce di popolazione a cui per prime va somministrato il farmaco, a partire dai medici e dagli infermieri, in prima fila negli ospedali, dal personale sanitario, dai farmacisti e dalle persone più a rischio. E poi servirà l’esercito per la somministrazione e la distribuzione, serviranno le caserme. Dovremo evitare gli assembramenti e ricordo che bisognerà intervenire due volte, primo vaccino e richiamo, servirà una mobilitazione imponente.

Il governo potrebbe seguire la strada dell’obbligatorietà o nella maggioranza le intenzioni sembrano diverse?

È una discussione in corso che faremo in modo di terminare il prima possibile: non c'è tempo da perdere. Se la maggioranza non dovesse orientarsi per l'obbligo sarà necessario ancora di più organizzare le vaccinazioni in modo proattivo, spingendo quante più persone possibile a sottoporsi alla somministrazione: in ogni caso sarà necessario raggiungere una percentuale di vaccinati tale da garantire l'immunità generalizzata.

Nel caso in cui non ci fosse l’obbligo, lei chiederebbe di istituire una sorta di passaporto sanitario vaccinale? E in cosa consisterebbe?

È una proposta, la considero una subordinata all’obbligo vaccinale: dobbiamo puntare tutto sulla cultura del vaccino, sostenendo chi è diffidente con l'evidenza dei dati scientifici. Non possiamo dividere la popolazione tra vaccinati e non: rischiamo solo di inasprire le posizioni personali, senza ottenere un effetto positivo.

Crede sia realmente praticabile l’ipotesi di precludere l’accesso ad alcuni luoghi a chi non si vaccina?

Con l’obbligo vaccinale tutti potranno andare ovunque senza tesserini e lasciapassare e tutti sarebbero al sicuro.

Altra questione è quella del costo: il vaccino dovrà essere gratuito per tutti? Potrebbe essere un incentivo ad aderire al Mes?

È esattamente questa una delle ragioni per cui ostinatamente continuiamo a chiedere che si prendano i 37 miliardi del Mes: non solo deve essere gratuito ma distribuito su larga scala e per centrare questo obiettivo è necessario disporre di risorse dedicate esclusivamente alla sanità. Aggiungo che in vista del piano vaccinale va implementata la medicina territoriale in modo da raggiungere capillarmente tutti i territori.

Temete che la distribuzione dei vaccini possa creare dei problemi e dei ritardi, come avvenuto per quelli influenzali?

Mettiamola così: non sarà tollerabile il ripetersi delle scene delle file ai drive in per i tamponi o della carenza dei vaccini antinfluenzali. Quando arriva il vaccino anti-Covid dobbiamo farci trovare pronti, per cui: esercito, piano organizzativo prima di Natale e appena arrivano le dosi partiamo. Siamo già indietro rispetto ad altri Paesi. In Germania, già dai mesi scorsi, il governo federale e singoli lander, affiancati dalla "Covid-19 Task Force", hanno collaborato per concepire un articolato piano di distribuzione: i lander avranno il compito di realizzare i centri adibiti alla somministrazione del vaccino e le forze militari federali saranno impegnate nella logistica integrata, dal trasporto, allo stoccaggio alla consegna delle dosi. L'azione di distribuzione vaccinale sarà una delle  più grande sfide che il Paese si troverà davanti nei mesi a venire. Da quello infatti dipende la velocità del nostro ritorno alla normalità e la ripresa economica che dovremmo confrontare con gli altri paesi, senza perdere ancora terreno e mercato.

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