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Elezioni europee 2024

Europee, Rosato (Azione): “Alleanza con Italia viva? Come un vaso rotto messo insieme con lo scotch”

Ettore Rosato, esponente di Azione che ha lasciato Italia viva di Matteo Renzi lo scorso anno, ha risposto a Fanpage.it sugli scenari in vista delle elezioni europee di giugno. L’alleanza con Italia viva nella lista unica promossa da +Europa sembra impossibile, ma ci sono alternative.
A cura di Luca Pons
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Le elezioni europee di giugno si avvicinano, e tra i partiti di centro c’è fermento: sabato 24 febbraio si terrà una convention lanciata da +Europa con Emma Bonino, allo scopo di formare una lista unica per gli Stati uniti d’Europa. Ci saranno anche Italia viva e Azione, ma trovare un accordo che tenga insieme le due forze di Calenda e Renzi sembra impossibile. Ettore Rosato, ex presidente di Italia Viva che è passato al partito di Carlo Calenda, ha risposto alle domande di Fanpage.it in vista dell’appuntamento elettorale. Aggiungendo anche che sulla mozione di sfiducia ai danni di Salvini, legata all'accordo tra la Lega e il partito di Vladimir Putin, "andremo avanti fino a che non leggeremo la disdetta". È stato un "abbraccio alla propaganda russa".

Carlo Calenda ha detto che gli elettori non capirebbero un riavvicinamento per le europee tra Azione e Italia Viva, e Elena Bonetti lo ha confermato a Fanpage.it. Non c'è proprio margine per costruire un'alleanza, anche temporanea?

I margini per un’alleanza alle elezioni europee li ha chiusi Italia Viva quando, dopo aver interrotto il percorso del Terzo polo, ha scelto anche di rompere unilateralmente i gruppi parlamentari comuni. Le proposte politiche devono essere comprensibili per gli elettori, devono essere attrattive. Chi compra un vaso rotto messo insieme con lo scotch?

Se un accordo non si trovasse, correrete da soli o avete già delle alternative?

Se correremo soli supereremo la soglia del 4 %. E comunque soli non saremo, stiamo interloquendo con partiti e  soggetti civici e di centro che hanno dimostrato interesse verso il nostro progetto, con alcuni abbiamo già formalizzato accordi. Poi attendiamo di sapere cosa vorrà fare +Europa. I sondaggi commissionati da loro ci premiano ben oltre la somma aritmetica dei nostri due partiti.

Correndo separati non diventa più facile disperdere voti?

Non mi spaventa la soglia di sbarramento. Come ho detto prima sono convinto che non solo la supereremo, ma faremo anche un bel risultato anche correndo da soli. Piuttosto, mi preoccupo di quale può essere, dal giorno dopo, il nostro contributo in Europa per costruire istituzioni più forti, un’unione più coesa e che riscopra i propri valori fondativi. Gli Stati Uniti d’Europa per noi sono un progetto politico oltre che un bel messaggio evocativo.

Si rischia di trasmettere agli elettori l'immagine di molte liste di centro che faticano a trovare terreno comune, a volte per questioni personali, mentre invece il centrodestra riesce a restare compatto nonostante le divisioni?

Il centrodestra ha una capacità di compattezza che non scopriamo oggi e che comunque è solo di facciata. L’immobilismo che caratterizza il governo Meloni da sedici mesi è la dimostrazione plastica che le divisioni sono più numerose e profonde di quanto emerga. Dopodiché, credo sia errato discutere di coalizioni in questa competizione elettorale prettamente proporzionale. In Europa esiste una maggioranza fatta da popolari, socialisti e liberali. Per dirla in parole povere, gli avversari di Forza Italia a queste elezioni europee si chiamano Meloni e Salvini. Quanto al centro, la frammentazione non è mai positiva, ma l’unità a tutti i costi non può essere l’unico collante. È stata fallimentare tante volte, lo sarebbe oggi riproposta per il centro in versione ridotta. Gli artifici non funzionano.

Dopo le europee ci sarà uno slittamento a destra delle istituzioni comunitarie? Meloni sembra intenzionata a mettere in crisi la ‘maggioranza Ursula' di cui parlava.

Credo che la maggioranza che avremo dopo le europee sarà la stessa di oggi. Il costante tentativo della presidente Meloni di preferire un dialogo positivo con Ursula von der Leyen, anziché ricercare uno scontro che potrebbe sembrare naturale visto il ruolo della premier come leader dei Conservatori europei, dimostra che questa è la convinzione anche a destra. Dimostra che anche a Palazzo Chigi lo hanno capito. Dopodiché, non ignoro alcuni preoccupanti segnali di derive populiste, di destra quanto di sinistra, che si sono registrati in alcune elezioni statali.

Calenda ha annunciato una mozione di sfiducia nei confronti di Salvini se non mostrerà la disdetta dell'accordo con Russia Unita. Claudio Borghi ha risposto che nel 2017 tutti pensavano fosse "saggio portare la Russia vicino all'Occidente", anche lo stesso Calenda che come ministro era andato a firmare gli accordi di Sochi. Poi ha aggiunto che nel 2022 l’accordo è stato rinnovato tacitamente perché "nessuno se ne ricordava più". È una risposta soddisfacente?

Non lo è e andremo avanti con la mozione di sfiducia fino a che non leggeremo la disdetta. Fatico a capire come ci si possa dimenticare di avere in corso un accordo politico con il partito di Vladimir Putin, a capo di un vero regime, responsabile di una guerra all’Ucraina e oggetto di sanzioni da parte dell’Unione europea. Siglare accordi commerciali, peraltro ai tempi in cui la Russia sedeva al tavolo del G8, non può essere paragonato con l’abbraccio alla propaganda russa e con la velata giustificazione di un regime colpevole di tutto quello che Putin sta facendo.

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