Elezioni europee 2024

Europee, Bonetti (Azione): “Mai più con Renzi, dialogo aperto con Bonino per una lista unica”

Elena Bonetti, da poco entrata nel partito di Carlo Calenda, spiega in un’intervista a Fanpage.it il progetto di un nuovo partito unitario di centro, che parta da Azione ma che si allarghi anche al mondo dell’associazionismo e del civismo. Ma mai più con Matteo Renzi, perché “non sarebbe credibile per gli elettori”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Io sono entrata in Azione con il compito di guidare il percorso, di costruire un partito unitario, plurale, che era quello che avevamo promesso agli elettori a settembre 2022, e che oggi rilanciamo con forza: un nuovo patto per il Paese che metta insieme le anime, quelle più popolari, riformiste, liberali e repubblicane. Elena Bonetti, ex ministra e deputata, che a settembre ha terminato la sua esperienza dentro Italia viva, in polemica con Matteo Renzi, ha fatto ufficialmente il suo ingresso dentro Azione, insieme a Ettore Rosato, da sempre fedelissimo dell'ex premier. "Entriamo in Azione per allargare azione e riunire ciò che la politica del nostro Paese ha diviso", aveva annunciato Bonetti. In un'intervista a Fanpage.it la deputata presenta il progetto di un nuovo partito unitario di centro, che parta da Azione ma che si allarghi anche al mondo del civismo.

"Dobbiamo rompere con il bipolarismo e per farlo noi ci siamo impegnati a dare vita e dare corpo a questo nuovo partito che partirà da Azione ma che vuole aggregare anche le tante forze, ad esempio dell'associazionismo delle liste civiche", ha spiegato

"Questo è il motivo per cui noi, insieme ad Azione, abbiamo anche fatto nascere un'associazione di cui rimango la presidente Popolari Europeisti e Riformatori, che rimarrà in campo in questo percorso costituente".

Bonetti sarà vicepresidente del partito, mentre per Rosato si prevede un incarico da vicesegretario con delega agli enti locali e all'organizzazione del partito: "Carlo Calenda proporrà all'assemblea di eleggermi come vicepresidente e mi ha già dato questo compito specifico di guida, responsabile del percorso costituente del nuovo partito", ha spiegato Bonetti, che proprio alla luce di questo impegno in Italia non sarà probabilmente in corsa per le elezioni europee di giugno. Come ha spiegato Carlo Calenda infatti l'idea di Azione non è proporre grandi nomi, ma piuttosto "delle candidature di grande livello, soprattutto di competenza".

Il segretario nazionale di +Europa, il deputato Riccardo Magi, ha rilanciato una lista per gli Stati Uniti d’Europa, che metta insieme tutti i riformatori, provenienti dall'area del Terzo polo, che di fatto si è dissolto con la separazione tra Iv e Azione, e dai delusi dal Partito democratico. Ma Calenda, pur condividendo l'iniziativa, ha posto un'unica condizione: della lista non possono fare parte anche Matteo Renzi e Italia viva, perché si porrebbe un problema di credibilità davanti agli elettori. Inutile quindi preoccuparsi di superare la soglia si sbarramento del 4%, per le europee quello che più conta è la coerenza del progetto. La palla, secondo Calenda, ora passa a +Europa: sarà il partito di Bonino e Magi a dover scegliere con chi presentarsi al voto.

"Il dialogo con Emma Bonino e con +Europa per noi è del tutto naturale, perché in Europa siamo nello stesso partito, l'Alleanza dei Liberali Democratici Europei (ALDE), che è dentro anche a Renew Europe, e quindi è l'interlocutore più naturale nel contesto europeo – ha detto Bonetti – Noi siamo convinti che in Europa sia importante andare con una lista forte, che raccolga le diverse sensibilità che nel nostro Paese vedono l'Europa come un soggetto che sia sempre più protagonista, in grado di guidare il processo degli Stati, e non semplicemente una sintesi di trattative anche alla mercé dei veti degli uni e degli altri. Quindi un piano industriale europeo, un piano di difesa europeo. Non siamo però disponibili ad andare alle elezioni europee con una lista che non abbia questa coerenza e questa visione progettuale. E quindi con +Europa, con i socialisti, con i liberaldemocratici stiamo parlando, ma anche con le anime più popolari".

Nessuna possibilità però di includere in questo quadro anche Italia viva di Renzi: "Non sarebbe credibile per gli elettori, perché noi abbiamo già provato a costruire una proposta con Italia viva, e poi Italia viva fatto una scelta diversa. È la ragione per la quale io sono uscita dal partito e ho voluto continuare a lavorare insieme ad Azione, per portare avanti un progetto unitario di un partito unico, non semplicemente l'alleanza che di volta in volta le singole elezioni viene riproposta".

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