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Eredità di Berlusconi, i figli si sono messi d’accordo: come sarà diviso il patrimonio di famiglia

I cinque figli di Silvio Berlusconi hanno raggiunto un accordo per eseguire il suo testamento e spartirsi l’eredità: rinunceranno al beneficio d’inventario, accorciando i tempi e mettendo da parte possibili contenziosi legali.
A cura di Luca Pons
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Sarebbe arrivato l'accordo tra i cinque figli di Silvio Berlusconi – Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi – sulla suddivisione dell'eredità. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, mancano solo i dettagli legali ma tra pochi giorni l'intesa sarà resa ufficiale e probabilmente comunicata al pubblico. A quanto risulta, i cinque accetteranno di ricevere l'eredità senza beneficio d'inventario: questo significa che non ci sarà un lungo procedimento per stilare un elenco dettagliato di tutte le parti del lascito.

La domanda, nelle settimane seguite alla morte del padre, era se le due ‘fazioni' – da una parte Marina e Pier Silvio, azionisti di maggioranza di Fininvest e figli di Carla Dall'Oglio, e dall'altra gli altri tre – avrebbero trovato un accordo soddisfacente senza dilungarsi in contenziosi legali. D'altra parte, il patrimonio è di circa 7 miliardi di euro e le possibilità di sollevare contenziosi c'erano eccome.

Invece l'intesa è stata raggiunta. Dopo l'annuncio ufficiale dell'accettazione dell'eredità, si passerà alla vera e propria suddivisione delle quote e anche alla distribuzione dei lasciti. Come stabilito nel testamento di Berlusconi (nella parte che era già stata decisa nel 2006), ai figli Marina e Pier Silvio andrà la maggioranza di Fininvest, in due parti uguali che sommate faranno il 53% delle azioni. Gli altri tre figli insieme arriveranno al 47%.

Per quanto riguarda i lasciti, invece, le cifre sono quelle che erano state annunciate a luglio: alla compagna Marta Fascina e al fratello Paolo andranno 100 milioni di euro ciascuno, mentre per l'amico Marcello Dell'Utri saranno messi da parte 30 milioni di euro. È ancora da definire se le pagherà anche Luigi, non citato in quella parte del testamento, o se il figlio minore pretenderà di far valere il suo diritto legale a non versare i soldi a Fascina, Dell'Utri e allo zio Paolo.

"Lascio la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi", si leggeva nel passaggio più importante del testamento dell'ex presidente del Consiglio. Questo si applicherà quindi non solo alle azioni di Fininvest, ma anche agli immobili, le barche, le aziende.

Una questione apparentemente problematica era quella delle ville di Berlusconi, che non possono essere divise semplicemente come delle azioni finanziarie. In molti casi, il problema viene risolto semplicemente perché le ville in questione fanno riferimento a un'azienda immobiliare, Dolcedrago. Sarà sufficiente, quindi, suddividere le azioni di quest'ultima. Gli immobili rimanenti, però, hanno un valore stimato che potrebbe raggiungere i 700 milioni di euro, e a questi si sommano tutti gli altri beni, come le barche e le opere d'arte. Quindi, l'accordo tra fratelli servirà anche per mettersi d'accordo privatamente su questioni come queste senza ricorrere a un inventario e a contenziosi più lunghi.

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