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Draghi chiude il Global Health Summit: “Saremo più preparati per le pandemie future”

Il presidente del Consiglio chiude il Global Health Summit con un lungo discorso in cui si dice soddisfatto dei risultati raggiunti oggi: “Una serie di principi che ci garantiranno una migliore preparazione per una possibile futura pandemia”. Ma non si è parlato solo dell’emergenza sanitaria: la tutela dell’ambiente e il cambiamento climatico sono temi legati alla salute della popolazione mondiale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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C'è soddisfazione per i risultati raggiunti oggi. Questo è il primo messaggio che Mario Draghi ci tiene a lanciare nella dichiarazione di chiusura del Global Health Summit che si è tenuto oggi a Villa Doria Pamphilj. Anche in questo caso, come accaduto questa mattina in apertura, al fianco della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. "Il Global Health Summit è un puntuale promemoria del potere della cooperazione multilaterale – ricorda Draghi – La pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi". Ma tra queste sfide non c'è solo la pandemia di Covid, ma anche "le disuguaglianze globali e il cambiamento climatico". Perciò l'incontro di oggi è servito come "solida base per rafforzare la nostra risposta all’attuale emergenza sanitaria e alle crisi future". Lo spirito della Dichiarazione di Roma è questo, secondo il presidente del Consiglio: "Una serie di principi che ci garantiranno una migliore preparazione per una possibile futura pandemia".

Draghi sottolinea l'essenzialità di "rafforzare il ruolo delle istituzioni multilaterali, nel campo della salute globale e oltre" e anche il ruolo dell'Organizzazione mondiale della sanità, a cui vanno destinati "finanziamenti sostenibili e prevedibili e consentire ad essa di diventare più efficace". La politica sanitaria, secondo il presidente del Consiglio, è solo "una delle sfide che i Paesi ricchi ed emergenti devono affrontare oggi". Perché "dobbiamo anche affrontare significativi rischi economici" e "le istituzioni finanziarie internazionali devono fornire ai Paesi a basso reddito il sostegno necessario affinché questa crisi sanitaria non si trasformi in un’ondata di crisi del debito sovrano".

La Dichiarazione di Roma "sottolinea giustamente l’importanza di perseguire un approccio ‘One Health' per preservare la sicurezza umana, animale e ambientale – continua Draghi – questa è la priorità fondamentale della Presidenza italiana del G20". Il presidente del Consiglio sottolinea che gli esperti scientifici confermano che "la maggior parte delle malattie infettive sono causate da agenti patogeni derivati ​​dagli animali". E la loro comparsa è causata da "deforestazione, sfruttamento della fauna selvatica e altre attività umane". Per questo sarà fondamentale "un’efficace azione di protezione ambientale".

Draghi pone l'accento sull'importanza della cooperazione internazionale, sia per il settore pubblico che per il commercio globale. "I vaccini anti Covid-19 sono il prodotto di complesse catene di fornitura, che si estendono in molti paesi, ognuno dei quali si basa sulla propria capacità e competenza industriale – continua il presidente del Consiglio – La Dichiarazione di Roma difende giustamente il ruolo del sistema di scambi multilaterali e in particolare il ruolo centrale dell’Organizzazione mondiale del commercio". E insiste: "Dobbiamo preservare il commercio transfrontaliero ed eliminare barriere commerciali ingiustificate e divieti generali di esportazione, questo è essenziale se vogliamo reagire efficacemente agli shock".

Sul tema dei vaccini, Draghi sottolinea l'importanza del ruolo della conoscenza. "Dobbiamo continuare a investire nei nostri scienziati e fornire incentivi alle società private affinché facciano lo stesso". Inoltre, "dobbiamo garantire che le informazioni siano condivise rapidamente e apertamente, mantenendo al contempo un’adeguata protezione della proprietà intellettuale".

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