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Decreto sicurezza

Dl Sicurezza bis, Lega contro don Biancalani, amico dei migranti: “Faccia il prete o si candidi”

Il parroco di Vicofaro, in provincia di Pistoia, famoso per aver sempre promosso attivamente l’accoglienza dei migranti, ha criticato il decreto Sicurezza bis: “Da parte mia ci sarà totale disobbedienza”. Esponenti leghisti toscani si scagliano contro di lui: “Se vuole fare politica, lo dica espressamente e si candidi alle prossime elezioni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il decreto Sicurezza bis, approvato in via definitiva ieri, porta con sé una scia di polemiche. Questa volta è toccato a don Massimo Biancalani, il prete ‘amico' dei migranti, che nella sua parrocchia di Vicofaro, in provincia di Pistoia, ha organizzato diverse iniziative per promuovere l'accoglienza, ricevendo in passato anche minacce da Forza Nuova.

Il senatore leghista Manuel Vescovi e il commissario provinciale del Carroccio di Pistoia Sonia Pira hanno attaccato Biancalani, dicendosi "preoccupati dall'assenza di esternazioni da parte di don Biancalani ma alla fine il prete di Pistoia". Anche questa volta, hanno poi aggiunto, "ha voluto dire la sua dopo l'approvazione del decreto sicurezza bis". Don Biancalani "ha dimenticato, da tempo, quale debba essere il ruolo primario di un prete; se poi vuole fare politica, lo dica espressamente e si candidi alle prossime elezioni".

Il sacerdote di Vicofaro, interpellato dall'Ansa, ha affermato che "il decreto sicurezza ha caratteristiche etiche inaccettabili. Giustamente in tanti lo hanno definito disumano. Quando si fanno leggi per vietare soccorsi a persone che sono in pericolo non riesco moralmente a giustificarle. I nostri ragazzi ci raccontano come vanno le cose in Libia e che spesso non sono i migranti a scegliere di partire ma sono costretti dai libici", e "usati come ricatto nei nostri confronti". Per don Biancalani, "è un provvedimento moralmente inaccettabile ed è incompatibile con i principi di democrazia e costituzionali. Questa politica si sta prendendo una responsabilità gravissima rispetto alla quale tra qualche anno qualcuno chiederà conto perché ormai nel Mediterraneo siamo di fronte a un genocidio". Il sacerdote ha auspicato che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non firmi e che la Consulta giudichi questa legge incostituzionale. "Da parte mia totale ci sarà disobbedienza – ha concluso – e, come potrò, continuerò a assistere e accogliere questi ragazzi che sono vittime di una legge ingiusta".

Nel 2017 per esempio il sacerdote aveva ricevuto insulti dai militanti di estrema destra per aver pubblicato sui social la foto di un gruppetto di migranti in piscina. I ragazzi erano stati premiati per aver lavorato come cuochi e camerieri per la onlus ‘Gli amici di Francesco'. In quell'occasione era intervenuto anche Matteo Salvini, che in quell'estate non era ancora ministro: "Questo Massimo Biancalani, prete anti-leghista, anti-fascista e direi anti-italiano, fa il parroco a Pistoia. Non è un fake, è tutto vero! Buon bagnetto". 

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