Di Maio: “Silvia Romano sta bene e vuole rivedere la famiglia. Ho provato una gioia indescrivibile”
Silvia Romano, la cooperante di 24 anni che è stata liberata dopo 534 giorni di prigionia, "sta bene e non vede l'ora di rivedere la famiglia": lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, con un post su Facebook in cui ha raccontato anche di aver ha parlato al telefono per qualche minuto con la giovane volontaria, rilasciata dai suoi rapitori in Somalia, a pochi chilometri da Mogadiscio, nella notte tra venerdì e sanato.
Una volta arrivata all'ambasciata italiana la giovane, che lavorava per l'Onlus ‘Africa Milele' quando è stata rapita da una banda armata nel villaggio di Chakama il 20 novembre 2018, ha parlato al telefono con i suoi genitori, e poi ha avuto anche un colloquio con il presidente del Consiglio Conte e con il titolare della Farnesina Luigi Di Maio. Tra poche ore Silvia atterrerà all'aeroporto di Ciampino, a Roma, dove arriverà con un volo speciale.
"Quella di ieri è stata una giornata intensa e importante", ha sottolineato il titolare della Farnesina, "quando i nostri servizi di intelligence esterna ci hanno chiamato per darci la notizia della liberazione tutti noi abbiamo provato una gioia indescrivibile. In primis chi da un anno e mezzo era impegnato sul caso, a partire dall'Unità di crisi della Farnesina, che ringrazio".
"In pochi istanti", ha aggiunto Di Maio, "ho ripensato a tutte le volte che al padre di Silvia Romano avevo promesso che avremmo fatto tutto il possibile per riportare la figlia in Italia. E ieri ci siamo riusciti. Oggi, verso le 14, saremo a Ciampino ad accoglierla. Le ho parlato per qualche minuto al telefono: sta bene e non vede l'ora di rivedere la famiglia".
"Per Silvia", ha sottolineato Di Maio, "sono stati 18 mesi di grande sofferenza. Per la sua famiglia sono stati 18 mesi di dolore. Voglio ringraziare donne e uomini del ministero degli Affari esteri che in questi 18 mesi hanno sempre supportato la famiglia. A volte semplicemente con una parola di conforto, perché in momenti bui come questi nessuno deve rimanere solo".
