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Di Battista e il ruolo nel team Rousseau: “Potevo pretendere qualcosa dal M5s, ma non l’ho fatto”

L’ex parlamentare Alessandro Di Battista si appresta a iniziare il nuovo incarico che gli è stato affidato dentro il team di Rousseau: “Per qualcuno mi sarei venduto per un incarico. Ma non vi viene da ridere leggendo una roba del genere?”. Il pentastellato si occuperà del Portale eventi del Movimento Cinque Stelle.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Potevo ‘pretendere' qualcosa dal Movimento che avevo contribuito a portare al governo ma non l'ho fatto. Ho preferito mantenere una totale libertà elogiando il Movimento quando lo meritava, criticandolo ove necessario e pungolandolo quando ritenevo opportuno". L'ex deputato del M5S  Alessandro Di Battista si confessa così su Facebook, parlando del suo rientro in Italia, dopo il viaggio di un anno in Sud America, insieme alla compagna e al figlio piccolo, realizzando reportage. È di ieri la notizia di un nuovo incarico che è stato affidato al pentastellato, all'interno del team di Rousseau. Di Battista, dalle elezioni del 2018, non ricopriva più un ruolo ufficiale all’interno del Movimento: ora si occuperà, insieme a Marco Croatti e a Paola Taverna, del Portale eventi Movimento 5 Stelle.

"Sono due anni che faccio da volontario (attivista) dando una mano a Rousseau per quanto riguarda la funzione call to action. Ricordate che ho sponsorizzato le campagne sugli alberi o sul riciclo di giocattoli? Ecco – da volontario – quindi gratis – continuerò a farlo. Tutto qui. Eppure per qualcuno mi sarei venduto per un incarico. Ma non vi viene da ridere leggendo una roba del genere?", scrive ancora sulla sua pagina.

"Io sono un uomo libero. Devo tanto al Movimento e sarò sempre grato a Beppe ma se non condivido una cosa la dico. Punto. E dato che condivido alcune iniziative di volontariato che lancia Rousseau darò una mano anche se dall'Iran non è così semplice. Ma ripeto rispetto agli ultimi due anni non è cambiato nulla. Volontario ero e volontario rimango nella speranza che il Movimento che ha fatto molto porti a casa la battaglia del secolo: la revoca delle concessioni ai Benetton", dice l'ex parlamentare, riproponendo la questione della revoca delle concessioni autostradali ai Benetton.

"Io e Luigi siamo molto diversi – prosegue – Non sempre siamo andati d'accordo ma gli voglio bene, lo stimo e gli sono grato per una serie di successi raggiunti (il decreto dignità è un provvedimento che ha reso l'Italia più civile). Luigi dal crollo del Ponte Morandi non fa altro che pensare a dare giustizia a quei morti. Ne avremo parlato 1.000 volte. Ebbene se le concessioni verranno tolte ai Benetton il Movimento farà qualcosa di grande".

"Riprenderci le autostrade è un atto politico eccezionale per contrastare quel liberismo galoppante (il vero fascismo di oggi) che, complice gran parte dell'informazione, sta mietendo vittime ad ogni latitudine. Io voglio combattere il liberismo e spero che il Movimento faccia lo stesso anche perché in Italia sarebbe davvero l'unico a farlo – sottolinea l'ex deputato del M5s – Pensate che sulla visione di Stato, sulle privatizzazioni, sulla distruzione dello Stato sociale a vantaggio dei privati Renzi, Salvini e Bonino siano così diversi?".

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