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Covid 19

Decreto Covid, Giorgetti non partecipa al Cdm, Lega non vota: governo si spacca sulla scuola

La maggioranza si spacca sul nuovo decreto Covid: la Lega non vota il provvedimento e critica in particolare le nuove norme sulla quarantena per il mondo della scuola.
A cura di Annalisa Cangemi
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Prime turbolenze per il governo Draghi dopo il Quirinale. Dopo le tensioni causate dalla scelta del nuovo Presidente della Repubblica, il governo si divide ancora, e questa volta sulle nuove misure anti Covid varate dal governo. Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha disertato la cabina di regia prima e il Consiglio dei ministri poi. Mentre i ministri leghisti Garavaglia e Stefani non hanno votato il nuovo provvedimento.

Il motivo principale di dissenso è dovuto alla modifica delle norme per la quarantena in classe, che per tutto il mondo della scuola è stata ridotta da 10 a 5 giorni. Alle elementari, alle medie e alle superiori rimane però una differenziazione tra alunni vaccinati e non vaccinati. "Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto approvato oggi in Cdm, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati. I dati ci dicono, per fortuna, che i contagi scendono quotidianamente e nostro dovere è lavorare con determinazione alle questioni concrete per risolvere i problemi del Paese", hanno scritto in una nota i ministri della Lega Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia ed Erika Stefani. Quello che la Lega ha criticato nelle nuove misure è poi la corsia preferenziale per i vaccinati nel sistema dei colori delle Regioni: in zona rossa ci saranno restrizioni solo per chi non è immunizzato.

Durante la conferenza stampa sul nuovo decreto, in cui erano presenti i ministri Bianchi e Speranza, che hanno illustrato le nuove norme anti Covid, il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha prima smentito l'intento discriminatorio delle regole per la quarantena, e poi ha provato a minimizzare le divergenze tra la Lega e il resto della maggioranza in Cdm: "Non c'è stato – ha assicurato – nessuno scontro o polemica. Vi è stata una precisazione da parte dei colleghi della Lega che è stata registrata con la massima attenzione e con la massima responsabilità da parte di tutti". Ma è evidente che Draghi questa volta non sia riuscito a mettere tutti d'accordo.

"Quanto accaduto oggi in Cdm è un atto preoccupante che rischia di aumentare l'instabilità e creare nuova confusione nel Paese", fanno sapere fonti del Nazareno, commentando il comportamento della Lega. "Noi – aggiungono le fonti dem – siamo determinati a sostenere, col massimo dell'impegno e della responsabilità, l'operato del governo, che in questi giorni ha dimostrato di voler rilanciare subito la sua azione riformatrice, nel contrasto alla pandemia e nell'attuazione del PNRR. Salvini e la Lega hanno a più riprese affermato giustamente di avere a cuore il rafforzamento dell'esecutivo nell'interesse dell'Italia. Confidiamo, quindi, che quello di oggi sia solo un incidente di percorso e che da domani la maggioranza torni compattamente al fianco del presidente del Consiglio".

"Salvini è prevedibile. Cerca di rifarsi sul governo per la figuraccia che ha fatto sul Presidente della Repubblica. Draghi fa bene ad andare avanti. La stagione dei tatticismi è finita, il leader della Lega ne prenda atto", ha detto il senatore Pd Andrea Marcucci.

Fonti di governo hanno comunicato poi che ci sarebbe stato oggi un incontro tra il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e quello degli Esteri Luigi Di Maio.

Le nuove norme per la quarantena a scuola approvate in Cdm

Come si legge nel comunicato emanato da Palazzo Chigi, nelle scuole per l’infanzia fino a 4 casi di positività le attività proseguono in presenza; dal quinto caso di positività, le attività didattiche sono sospese per cinque giorni. Nella scuola primaria fino a quattro casi di positività, si continuano a seguire le attività didattiche in presenza con l’utilizzo di mascherina FFP2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età e fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo al Covid-19. Inoltre, è obbligatorio effettuare un test antigenico rapido o autosomministrato o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto; dal quinto caso coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine FFP2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età per dieci giorni; per tutti gli altri le attività proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni.

Nella scuola secondaria di primo e secondo grado con un caso di positività tra gli alunni, l’attività prosegue per tutti in presenza con l’utilizzo della mascherina di tipo FFP2 da parte di alunni e docenti; con due o più casi di positività tra gli alunni, coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine FFP2 per dieci giorni; per tutti gli altri le attività scolastiche proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni.

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