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Dal 22 giugno gli impiegati statali potranno essere licenziati per scarso rendimento

Dal 22 giugno sarà in vigore il nuovo codice disciplinare per i dipendenti pubblici che prevede, tra le numerose novità, il licenziamento disciplinare per scarso rendimento in seguito a tre anni di valutazioni negative.
A cura di Charlotte Matteini
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La riforma della Pubblica Amministrazione varata dal ministro Marianna Madia sta per entrare ufficialmente in vigore. Lo scorso 7 giugno è infatti stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo numero 75/2017 e, dunque, dal prossimo 22 giugno numerose nuove norme diverranno operative, tra cui il nuovo codice disciplinare per i dipendenti pubblici, istituito allo scopo di rendere "celere, effettiva e certa l'azione disciplinare" e introducendo inoltre il cosiddetto licenziamento per scarso rendimento, attivabile in caso di valutazione negativa ottenuta per tre anni di seguito.

Le nuove regole in realtà si occupano di normale vari aspetti della contrattazione del pubblico impiego, ad esempio quelli relativi alle procedure concorsuali, al lavoro flessibile, all'assenteismo. Per quanto riguarda le procedure concorsuali,  la riforma Madia introduce dei meccanismi di valutazione volti a valorizzare l'esperienza professionale di chi ha già svolto prestazioni occasionali per la Pubblica Amministrazione, con l'unica eccezione dei collaboratori diretti degli organi politici, introducendo "la possibilità di procedervi in forma centralizzata o aggregata, la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca e l'inserimento dell'accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue tra i requisiti di partecipazione o tra i titoli di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici". Inoltre, all'interno della riforma è previsto il "piano triennale dei fabbisogni", ovvero lo strumento di pianificazione dedicato "al superamento graduale della dotazione organica come limite alle assunzioni", fatti salvi i limiti di spesa. Il decreto introduce inoltre il divieto a regime per le pubbliche amministrazioni di stipulare contratti di collaborazione.

Per quanto riguarda invece il capitolo "assenteismo", il nuovo codice di disciplina introduce pesanti limitazioni al numero di assenze per malattia, anche in caso di patologie gravi (al momento il limite non è noto, perché verrà successivamente contrattato tra Aran e ministero), prevedendo inoltre la riorganizzazione dei controlli fiscali, che da settembre non saranno più affidati all'Asl, ma all'Inps.

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