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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo ponte, Toninelli: “Colpa è di chi lo aveva in custodia, con la complicità dello Stato”

Il ministro Toninelli torna sul crollo del ponte Morandi: “lo Stato ha rinunciato al ruolo di gestore e poi a quello di controllore. Il nuovo ponte avrà il sigillo dello Stato e segnerà la rinascita di Genova. E annuncia che il decreto potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già domani sera.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dei Trasporti Daniulo Toninelli, parlando a margine del congresso nazionale ordini ingegneri, ritorna sull'ipotesi di affidamento diretto della ricostruzione del ponte Morandi di Genova, crollato lo scorso 14 agosto, a Fincantieri, spiegando che "si tratta di un caso emergenziale", per cui potrebbe non essere necessaria una gara ristretta. Ha spiegato che "l'interlocuzione è con l'Ue e ci sono le basi positive perché ci possa essere un'assegnazione diretta in deroga al codice degli appalti", aggiungendo che "L'hanno fatto anche altri Paesi, quindi mi pare normale che si possa fare anche in Italia".

Lo aveva anticipato già ieri nel corso di un'audizione in commissione Ambiente alla Camera: "Consentire ad Autostrade per l'Italia di ricostruire il ponte sarebbe una follia e sarebbe irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime del crollo del Morandi". Intanto ha fatto sapere che il decreto per Genova andrà in Consiglio dei ministri "forse addirittura domani, domani sera. Ci abbiamo lavorato fino a stanotte alle 2.00", ha aggiunto. Nel decreto ci sarà la parte sulla ricostruzione: "Autostrade come responsabile del ponte che ha fatto cadere caccerà i soldi e lo Stato lo farà costruire ad un'azienda pubblica e penso che in pochi mesi potremo avere un nuovo ponte".

Secondo Toninelli la colpa del crollo del ponte Morandi "è di chi quel ponte lo aveva in custodia e doveva manutenerlo. Con la complicità di uno Stato che, a partire dalla fine degli anni Novanta, ha arretrato e si è ritirato così tanto da rinunciare dapprima al proprio ruolo di gestore e poi persino a quello di controllare puntuale e rigoroso. Uno Stato che si è fatto da parte per colpa di una politica che ha preferito lasciare il bottino in mano a certi potentati economici in cambio di poltrone, di favori e soldi ai partiti". E ha concluso: "Ora il nuovo ponte, che faremo fare allo Stato, con il sigillo dello Stato, dovrà raggiungere due traguardi: da una parte darà il senso della svolta di un settore pubblico che torna a prendersi cura della sicurezza dei cittadini che viaggiano; dall'altra segnerà la rinascita di una città come Genova".

Per quanto riguarda invece il dossier Alitalia ha sottolineato che non ci sarebbe nessuna divisione tra M5s e Lega sull'attuale terna commissariale: "Niente di più falso, assolutamente no. Non è una questione di commissari, i commissari scadono ad ottobre: è una questione di rilancio dell'impresa e rilanceremo penso nella maniera migliore". Mentre sull'indiscrezione di stampa su un possibile ingresso di Fs in Alitalia con il 30%, ha specificato: "Di percentuali non si è ancora parlato. Fs è un partner strategico per Alitalia, assolutamente, l'ha detto anche l'ad. Non voglio entrare nei particolari perché la partita è aperta".

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