165 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Crisi di Governo 2022

Crisi di governo, Nannicini (Pd): “Conte deve dimettersi e poi riprendere dialogo con Italia Viva”

Il senatore del Pd, Tommaso Nannicini, in un’intervista a Fanpage.it sottolinea il ruolo di Giuseppe Conte – “è stato un punto di equilibrio e può continuare a esserlo” – ma suggerisce al presidente del Consiglio di dimettersi. Per poi uscire rafforzato dalla crisi di governo e allargare la maggioranza, dialogando con Italia Viva e non solo.
A cura di Stefano Rizzuti
165 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Dimissioni di Conte e allargamento della maggioranza sia a Italia Viva che ad altre forze politiche. Con un governo che sia, però, politico e non tecnico. Questa è la ricetta per uscire dalla crisi illustrata dal senatore del Pd, Tommaso Nannicini, in un’intervista a Fanpage.it. Il dialogo deve ripartire dalla “maggioranza che c’era fino a poco fa”, considerando che “Conte è stato un punto di equilibrio e può continuare a esserlo”, ma la sua permanenza al governo “dipende anche da lui”. La prima mossa che Conte dovrebbe fare è quella di dimettersi, anche per rafforzarsi, secondo Nannicini. Per poi dar vita a un nuovo esecutivo, “politico” e non tecnico. E in cui rientri anche Italia Viva: “Se si mettono da parte veti e personalismi, non è tardi per riaprire il dialogo”.

Di Maio dice che ci sono 48 ore per salvare il governo: a che punto sono le trattative?

Basteranno 48 ore? Secondo me basteranno appena si uscirà dalla logica delle 48 ore. Ora il tema non è di come far sopravvivere il governo a qualche votazione di settimana in settimana, ma di come mettere a fuoco un programma di legislatura che trovi una maggioranza parlamentare sufficientemente coesa, dialogando con tutti a partire dalla maggioranza che c’era fino a poco fa. Non serve la caccia ai transfughi ma quella alle idee.

Dal M5s si apre all’ipotesi di sacrificare anche ministri di peso come Bonafede: potrebbe effettivamente essere la soluzione per uscire dall’impasse?

Anche qui uscirei dalle discussioni personalistiche. Non ci serve qualche capro espiatorio, ma un cambio di passo vero su alcuni temi, dalla giustizia alla scuola, dal lavoro alle vaccinazioni. Si esce così dall’impasse. Per esempio, non fa bene leggere che si lavora a un decreto per allargare il numero di ministri e sottosegretari, per accontentare qualche transfuga. Casomai si dovrebbe lavorare a un decreto per accorpare ministeri, come sviluppo economico e ambiente, così da dare una visione su dove si vuole portare il Paese.

Il Pd è disposto a votare a priori la relazione di Bonafede sulla giustizia?

Come ho detto, il tema non è sopravvivere a questa o quella votazione. Il vicesegretario Andrea Orlando ha chiesto al ministro Bonafede segnali concreti sui temi della giustizia, che non si limitino a rivendicare quanto è stato fatto, su cui in molti abbiamo dubbi, e apra una prospettiva per il futuro. Spero questa sensibilità ci sia ed emerga presto su tutti i temi, non solo la giustizia. Serve un nuovo patto di legislatura.

E se nessuno è indispensabile, come dice Cancelleri, allora si può rinunciare anche a Conte? Il Pd può sostenere un governo senza Conte?

Conte è stato un punto di equilibrio e può continuare a esserlo, ma dipende anche da lui. Per me il tema non sono i nomi, ma il programma di legislatura. Con la premessa che secondo me serve un governo politico. Non vorrei che dopo la caccia ai transfughi partisse la caccia ai tecnici. Non è quello che serve.

Conte dovrebbe dimettersi per facilitare le trattative per un Conte-ter?

Secondo me, sì. Aiuterebbe a sbrogliare la matassa e rafforzerebbe anche lui.

Bisogna aprire una “fase nuova” con Renzi? Stanno arrivando segnali anche da parte di Renzi e Italia Viva?

Il primo segnale è stata l’astensione, ma spero ne arrivino altri e non solo a parole, impossibile negare che uno strappo c’è stato senza ponderare fino in fondo le conseguenze. Ma se si mettono da parte veti e personalismi, non è tardi per riaprire il dialogo, partendo dalla maggioranza che ha dato vita al Conte bis e provando ad allargarla per trovare un governo all’altezza della fase drammatica che stiamo vivendo.

Esiste davvero il rischio di elezioni anticipate o è solo uno strumento utilizzato come minaccia politica? Il Pd sarebbe disposto a tornare al voto ora?

Mi sembra una minaccia abbastanza spuntata. Anche se il voto non va mai temuto in democrazia, mi sembra complicato votare nel mezzo della pandemia e con il Recovery da chiudere con l’Unione europea. Sarebbe un costo enorme che imporremmo al Paese. Adesso spero prevalga la responsabilità di tutti.

165 CONDIVISIONI
342 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views