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Crimi attacca Renzi: “Ennesima pagliacciata, dica se sta in maggioranza o nel centrodestra”

Il reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, attacca Matteo Renzi dopo le sue dichiarazioni a Porta a Porta sulla tenuta della maggioranza: “Se qualcuno vuole uscire da questo governo ha il dovere di dirlo senza nascondersi dietro la minaccia di una sfiducia individuale a un ministro. Chiarisca se si ritiene parte di una maggioranza o se invece sta con Berlusconi, Salvini e Meloni”, attacca Crimi parlando di “ennesima pagliacciata”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La sfida che il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha lanciato al governo non piace a nessuno nella maggioranza. Nè per quanto riguarda l’idea di abolire il reddito di cittadinanza, né per la possibilità di attuare una riforma che porti all’elezione diretta del presidente del Consiglio. E ai 5 Stelle, inoltre, non piace neanche la stoccata nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, con la conferma della mozione di sfiducia che Italia Viva presenterà in caso di mancato accordo sulla prescrizione. A replicare a muso duro a Renzi è il reggente del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi: “Stasera abbiamo assistito all'ennesima pagliacciata in tv da parte di chi ha paura e cerca costantemente la fuga. In ogni squadra la lealtà e l'affidabilità contano più di ogni altra cosa. Si deve sapere su chi si può contare: chi cambia idea a giorni alterni o cerca sistematicamente la provocazione è inaffidabile. Non è possibile accettare ricatti e minacce di sfiducia ad un nostro ministro da chi dice di stare in maggioranza. Non è possibile prendere in giro gli italiani”.

Il reggente del M5s, in un post su Facebook, continua: “Se qualcuno vuole uscire da questo governo ha il dovere di dirlo senza nascondersi dietro la minaccia di una sfiducia individuale a un ministro. Chiarisca se si ritiene parte di una maggioranza o se invece sta con Berlusconi, Salvini e Meloni, visto che continua a votare con le opposizioni. Non è di teatrini che il Paese ha bisogno. Distrazioni, litigi e sparate non ci interessano”.

Le reazioni del governo alle parole di Renzi

Dal Movimento 5 Stelle arrivano anche le parole nette di Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in difesa di Bonafede: “Alfonso non si tocca”. E quelle, sempre interne al governo, del ministro per la Pa, Fabiana Dadone: “Renzi sembra un disco incantato; invece di continuare a minacciare decida dove stare”. Da Palazzo Chigi, invece, non arriva per il momento alcun commento ufficiale. Conte si riserva di rendere note le sue determinazioni nei prossimi giorni, secondo quanto fatto filtrare da Chigi.

Renzi criticato da M5s e Pd

Nel Movimento 5 Stelle i malumori per le parole di Renzi vengono espressi anche dal capogruppo al Senato, Gianluca Perilli: “Qualunque attacco a Bonafede è irricevibile, tanto più se arriva da un esponente della maggioranza come il senatore Matteo Renzi. Il ministro Bonafede sta facendo un lavoro senza precedenti sulla Giustizia, dalla lotta contro mafie e corruzione alle riforme dei processi civili e penali. Un lavoro di sistema che intende realizzare una Giustizia certa e veloce. Altro che sfiducia, Bonafede non si tocca”. Dal Pd non ci sono solo le critiche per la proposta di far eleggere direttamente ai cittadini il presidente del Consiglio, ma anche le parole di Dario Franceschini, ministro della Cultura, che cita la favola di Esopo sulla rana e lo scorpione: “Mentre stavano per morire, la rana chiese all'insano ospite il perché del suo folle gesto. Perché sono uno scorpione, rispose, è nella mia natura”.

Salvini contro il governo: litigano su tutto

Poche parole da parte del leader della Lega, Matteo Salvini, che si concentra più sulla tenuta del governo che sulle dichiarazioni di Renzi: “Io e milioni di italiani siamo stufi di un governo che litiga su tutto e blocca il Paese, sarebbe ora che Conte si facesse da parte”. Per quanto riguarda la proposta del sindaco d’Italia lanciata dal leader di Italia Viva, il segretario della Lega commenta: “Renzi lancia l'idea dell'elezione diretta del premier? Perfetto. Ricordo però che c'è in tutti i Comuni italiani la proposta della Lega sull'elezione diretta del presidente della Repubblica. Anche Renzi può farlo domani stesso a Firenze. È giusto. Sono d'accordo, l'unico che non è d'accordo è il Pd”.

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