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Covid 19

Covid, il viceministro Sileri a Fanpage.it: “La quarantena obbligatoria sia ridotta a 7 giorni”

Il viceministro Pierpaolo Sileri alla diretta live su YouTube di Fanpage.it: “Inutile tenere le persone contatti di positivi in quarantena per 14 giorni. Se dopo 7 giorni sono negativi possono tornare in libertà”. Sulle mascherine: “Anche altre regioni le renderanno obbligatorie all’aperto, perché è evidente che il virus circola di più, ed era anche atteso, ma si tratta di una salita controllata”.
A cura di Ida Artiaco
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Riduzione della quarentena per i contatti di soggetti positivi, che dovrebbero essere liberi di spostarsi già dopo il primo tampone negativo, obbligo della mascherina all'aperto, che garantisce una maggiore sicurezza in coincidenza con un aumento del numero dei contagi e i nuovi, incoraggianti dati sul vaccino. Il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha fatto il punto della situazione dell'emergenza Coronavirus in Italia parlando alla diretta live su YouTube di Fanpage.it, nel corso della quale ha toccato alcuni dei temi caldi relativi alla diffusione del virus nel nostro Paese. "Inutile tenere le persone contatti di positivi in quarantena per 14 giorni – ha sottolienato Sileri -, se dopo 7 giorni sono negativi possono tornare in libertà perché oggi sappiamo che il periodo di incubazione della malattia è di 4-7 giorni. Ho fatto richiesta al Comitato tecnico-scientifico e attendo risposta. Non confondiamo, però, l'isolamento dei positivi, per i quali andrebbe comunque bene un solo tampone negativo, con la quarantena dei contatti". Da osservare, per quanto riguarda i contagiati, anche l'importanza della loro carica virale: "Alcune persone restano isolate anche per un mese e mezzo quando poi la loro carica virale è bassa. Questa varia da soggetto a soggetto, al di là di possibili mutmenti del virus. Avere valore discriminante sulla carica virale sarebbe d'ausilio per chi è ad alto rischio di trasmissione, ma nella convivenza col virus questo è un passo fondamentale".

Sulle mascherine, il viceministro alla Salute ha dichiarato che "è chiaro che l'obbligo di indossarle consente un maggiore controllo dell'uso delle stesse, che comunque è già molto diffuso. Gli italiani hanno seguito le regole ma è chiaro che ci sono aree o anche momenti della giornata nei quali questi dispositivi vengono usati di meno. Dobbiamo però ricordare che, oltre al rispetto della distanza e al lavaggio delle mani, indossare la mascherina anche all'aperto quando ci sono altre persone garantisce una maggiore sicurezza. Anche altre regioni, oltre a Campania, Lazio e Sicilia, prenderanno questa decisione, perché è evidente che il virus circola di più, ed era anche atteso, ma si tratta di una salita controllata". Maggior numero di casi ma anche record dei tamponi effettuati, che proprio ieri ha raggiunto il picco dall'inizio dell'epidemia, superdando la quota di 118mila.

"Il numero dei tamponi cresce di settimana in settimana – ha aggiunto  Sileri – anche perché si trovano più focolai. Serve però anche un aumento di altri tipi di test come quelli salivari che consentono screening veloci in alcuni contesti, come a scuola. Certo, il tampone consente di andare a cercare il genoma del virus e resta il più affidabile, ma il salivare dà screening di una porzione più ampia di soggetti, da filtrare per poi sottoporli a test più raffinati. In altre parole, il test salivare è sì meno affidabile del tampone ma resta il fatto che come test di screening da usare su larga scala e con costi contenuti è un ottimo filtro". Infine, sul vaccino anti-Covid Sileri ha concluso: "L'evidenza scientifica mostra che i risultati sono incoraggianti, gli studi vanno avanti ma va valutata l'efficacia dell'antidoto così come la sicurezza. Poi dovremo essere in grado di produrre un quantitativo tale da soddisfare il fabbisogno mondiale. Dobbiamo raggiungere l'immunità di gregge non lasciando indietro nessun paese, soprattutto quelli più poveri. E' prematuro dire se il vaccino sarà obbligatorio o meno, io non sono d'accordo personalmente, se non in situazioni di necessità. Tuttavia, se l'epidemia dovesse riprendere forza o il virus mutare la situazione sarebbe diversa. Al momento il virus non è diverso da quello che girava a febbraio. Lo conosciamo meglio, interveniamo prima e abbiamo messo al sicuro i nostri anziani, per cui osserviamo una pressione sul Sistema sanitario nazionale minore, così come minore è il numero dei contagi"

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