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Cosa ha detto il ministro Speranza sul caos dei Green Pass ai guariti che non viene riattivato

Dopo il caso dei positivi ancora in possesso di Green Pass valido e, in seguito, quello dei guariti che rimanevano per giorni senza che la loro Certificazione Covid venisse riattivato, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha risposto sulle criticità durante il question time alla Camera.
A cura di Annalisa Girardi
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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante il question time alla Camera ha risposto a un'interrogazione del Movimento Cinque Stelle sulle criticità emerse in queste settimane sulla revoca e la riattivazione del Green Pass dopo il contagio. "Il Green Pass rappresenta uno strumento strategico nella gestione del Covid in questa fase, che è diversa dalle precedenti per il tasso molto alto della vaccinazione. Nell'impianto iniziale europeo non era prevista la sospensione in caso di positività, ma solamente in caso di contraffazione. Noi abbiamo dovuto lavorare a una modalità nazionale di sospensione. Con l'ultimo Dpcm del 17 di dicembre abbiamo introdotto questa fattispecie che sta entrando a regime e ci sta portando a un doppio automatismo, sia rispetto alla sospensione in caso di positività che quella di riattivazione dopo il primo tampone negativo", ha detto il ministro riconoscendo i problemi che si sono verificati mano a mano che aumentavano i positivi.

Le criticità sono emerse in un primo momento quando ci siamo ritrovati con moltissime persone contagiate che restavano in possesso di un Green Pass valido. Poi è stato invece il caso dei guariti che, nonostante il tampone negativo di uscita dall'isolamento, restavano per giorni o addirittura settimane senza Green Pass valido. "È una procedura in corso, penso che dobbiamo lavorare perché questi problemi possano essere risolti nel più breve tempo possibile. Intanto il governo continuerà a puntare sul Green Pass. È evidente che c'è stata un'estensione in questi mesi di Green Pass e Super Green Pass, per questo sarà ancora più importante mettere a regime questo processo che abbiamo dovuto costruire fuori dalle istituzioni europee", ha detto Speranza.

La campagna vaccinale e il tasso di ospedalizzazioni

Sulla campagna vaccinale e la pressione sui servizi ospedalieri, il ministro ha detto: "Non vi alcun dubbio che la variante Omicron abbia provocato una netta crescita dei casi. Monitoriamo con grandissima attenzione il dato delle ospedalizzazioni: c'è un dato con cui dobbiamo fare i conti, cioè che il rapporto casi e ricoveri è cambiato grazie all'altissimo tasso di vaccinazioni. Secondo l'Istituto superiore di sanità i due terzi degli ingressi in terapia intensiva sono di persone non vaccinate e il 50% di quelli in area medica è di non vaccinati. Questo significa che dobbiamo continuare a correre con la campagna vaccinale, in particolare per i più anziani. Per questo abbiamo introdotto l'obbligo vaccinale per gli over 50".

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