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Cosa farà l’Europa con i suoi soldi nel 2026: al Parlamento Ue il bilancio del prossimo anno

L’assemblea plenaria del Parlamento europeo discute la nuova bozza del bilancio 2026 dell’Unione Europea, approvata in commissione a inizio mese. Poi seguirà il negoziato con il Consiglio. Si punta su innovazione, agricoltura, difesa e cooperazione. A rischio i programmi Erasmus+ e EU4Health, a causa dei 4,3 miliardi di costi di prestito del NextGenerationEU.
A cura di Andrea Scordino
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La commissione per i Bilanci del Parlamento europeo ha approvato la nuova bozza di bilancio dell’Unione europea per il 2026. Il documento, votato lunedì 6 ottobre, mira a rafforzare la competitività, sostenere l’innovazione, migliorare la resilienza agricola e potenziare la difesa Europea. I membri della commissione hanno approvato una serie di aumenti mirati per sostenere i cittadini europei e le priorità strategiche dell'Ue. La commissione ha delineato quali saranno le priorità strategiche dell'Unione europea: si attende ora il voto del Parlamento europeo sul documento, con la sessione plenaria del 20-23 ottobre.

Con un voto chiave, gli eurodeputati hanno deciso di ripristinare 1,3 miliardi di euro in stanziamenti di impegno, riportandoli ai livelli originariamente proposti dalla Commissione europea prima dei tagli fatti dai governi degli Stati membri. Si tratta di fondi che non sono stati ancora spesi, ma che l'Unione europea si impegna a destinare a certi obiettivi.

Tra i finanziamenti principali spiccano quelli per Horizon Europe, il programma di ricerca e innovazione dell’Ue, che punta a finanziare progetti scientifici e tecnologici utili per rafforzare la competitività europea e affrontare le future sfide globali. Il programma verrà sostenuto con ulteriori 60 milioni di euro, in linea con i piani di finanziamento complessivi di 93,5 miliardi previsti per il periodo 2021-2027.

Una delle priorità di spesa riguarda anche il sostengo all’agricoltura, con particolare attenzione ai giovani agricoltori. La Politica agricola comune (Pac) è uno dei settori chiave dell'Ue per la realizzazione del Green Deal Europeo. Il programma dedicato ai giovani agricoltori riceverà un incremento di 23 milioni di euro per sostenere misure come gli aiuti al reddito rivolti ai giovani attivi nel settore. I nuovi fondi destinati all'agricoltura arrivano dopo la decisione sulla nuova struttura del bilancio comunitario che accorpa i fondi della Politica agricola comune a quelli per la Coesione e lo sviluppo regionale, e che ha sollevato diverse proteste dal mondo degli agricoltori.

Tenendo conto delle complessità geopolitiche e dell’instabilità internazionale segnata dai due conflitti a Gaza e Ucraina, gli europarlamentari hanno aggiornato le priorità  di spesa in tema di investimenti in difesa e sicurezza. Il piano di mobilità militare, strategico per facilitare il movimento delle truppe e dei beni militari per la sicurezza del cittadini europei, sarà finanziato con 35 milioni di euro. Il finanziamento segue la linea già tracciata dalla decisione dell'ultimo vertice Nato di portare le spese militari dei Paesi membri al 5% del Pil entro il 2035. Un incremento di spesa più che raddoppiato rispetto a quello deciso nel 2022, fissato al 2% del Pil.

Nell'ambito della cooperazione internazionale, l'Unione europea destinerà 35 milioni di euro per il partenariato euro-mediterraneo, volto a rilanciare le relazioni commerciali e politiche con i Paesi partner della regione e rafforzare la politica europea di vicinato (PEP).

Il 2026 però porterà anche un imprevisto aumento dei costi di prestito per NextGenerationEU, il piano di ripresa post-pandemia. Si parla di una cifra di 4,3 miliardi di euro, il doppio rispetto alle stime della Commissione.

Gli eurodeputati insistono affinché questi costi non vadano a discapito di programmi fondamentali come Erasmus+ o EU4Health e chiedono l’attivazione del meccanismo a cascata, che consiste nell’attingere da riserve o voci meno importanti del bilancio per proteggere le priorità dell'Ue. Secondo il Parlamento, anche i 300 milioni di euro di costi legati alla gestione della liquidità, causati dai ritardi nell’attuazione dei piani nazionali di ripresa, devono essere coperti in modo trasparente, senza compromettere il finanziamento di altri programmi.

I lavori del Parlamento in questi giorni definiranno i dettagli della proposta. Dopo il voto, seguiranno i negoziati con il Consiglio Ue, che ha già adottato la sua posizione a settembre. L’obiettivo è raggiungere un accordo entro la fine dell’anno.

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