video suggerito
video suggerito

Cosa dice il rapporto sui giovani dell’Unione europea: quasi un quarto è a rischio povertà

La Commissione europea ha pubblicato il suo EU Youth Report, in cui fotografa cosa significhi oggi essere giovani all’interno dell’Ue, tra la sfida demografica e il rischio povertà ed esclusione sociale.
A cura di Annalisa Girardi
28 CONDIVISIONI
Immagine

Cosa vuol dire essere giovani nell'Unione europea? È la domanda a cui cerca di rispondere l'ultimo EU Youth Report, pubblicato qualche settimana fa dalla Commissione europea. Un documento che cerca di monitorare come la EU Youth Strategy, la strategia europea per i giovani, viene applicata. Tutto questo ha un obiettivo: far capire che la voce dei giovani conta, che è quella che costruirà il futuro dell'Unione di domani, e che pertanto va ascoltata seriamente.

Le giovani generazioni di europei, da parte loro, sembrerebbero parecchio interessate a costruire insieme questo futuro: il report sottolinea come il 70% dei giovani partecipi alle elezioni. Però c'è un dato negativo: il dato del 2024 risulta in calo rispetto a quello del  2019. Contando quanto la partecipazione democratica al voto sia in calo un po' in tutto il continente, non è un elemento da sottovalutare: è importante prendersi cura della consapevolezza su quanto le politiche europee influiscano nella nostra vita di tutti i giorni. Anche perché le sfide non mancano. 

Prima su tutte, quella demografica. I giovani sono una fetta sempre più piccola della popolazione Ue e questo, si legge nel documento, "suscita preoccupazioni in merito all'equità intergenerazionale e alla sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale". C'è poi il tema della disoccupazione giovanile: circa il 10% dei giovani risulta disoccupato e molti di loro sono classificati come NEET, cioè giovani che non studiano e non lavorano.

Il basso livello di istruzione e le disabilità contribuiscono all'aumento della disoccupazione, che a sua volta acuisce l'esclusione sociale e la povertà. I gruppi vulnerabili, come le minoranze razziali ed etniche, sono particolarmente colpiti. Permangono notevoli disparità regionali e le regioni ultraperiferiche dell'UE ne risentono fortemente.

Il report certifica come quasi un quarto dei giovani dell'Ue sono a rischio di povertà e di esclusione sociale, una condizione che mette a repentaglio il loro accesso all'istruzione, a una casa e ad un'assistenza sanitaria di qualità. Tutto questo incide anche sulla salute mentale: "Quasi la metà dei giovani ha infatti riportato di aver sofferto di problemi emotivi o psicosociali nel corso dell'anno precedente".

Infine il report sottolinea l'importanza dell‘istruzione e della formazione per le nuove generazioni, così come quella della mobilità transnazionale in questo campo.

Nel 2023 4 giovani su 10 hanno completato l'istruzione terziaria. L'abbandono dell'istruzione e della formazione si è attestato al 9,5 % nel 2023 e continua a destare preoccupazione, in particolare tra i giovani uomini (11 %). Dall'indagine PISA 202218 emerge che il 30 % dei quindicenni dell'UE non raggiunge le competenze minime in matematica e circa il 25 % non le raggiunge in lettura e scienze.

Il mondo digitale è parte integrante della vita dei giovanti e presenta opportunità e sfide. L'acquisizione di competenze digitali è correlata in modo significativo all'istruzione formale superiore. Nel 2023 il 28 % dei giovani non disponeva di competenze digitali di base; tale percentuale raggiungeva il 38 % tra i giovani con un basso livello di istruzione.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views
Immagine

Iscriviti a Evening Review.
Ricevi l'approfondimento sulle news più rilevanti del giorno

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy