Cosa cambia dopo le sentenze della Corte per le famiglie arcobaleno e le donne single che vogliono figli

Ieri sono arrivate due sentenze della Corte costituzionale che avranno effetti concreti molto pesanti per le coppie omosessuali, soprattutto quelle composte da donne: una con conseguenze ‘positive' e l'altra ‘negative'. La prima ha stabilito che, se una coppia fa un figlio tramite fecondazione assistita (o Pma, procreazione medicalmente assistita) all'estero entrambe le madri devono essere riconosciute come genitori. La seconda, invece, ha confermato che il divieto alle donne single e alle coppie gay di usare la Pma in Italia. Fanpage.it ha intervistato Alessandro Simeone, presidente lombardo dell'Associazione italiana degli avvocati di famiglia e dei minori, per fare chiarezza.
Partiamo dalla prima sentenza, quella che riguarda le coppie di donne che hanno avuto un figlio con la Pma. Cosa ha deciso la Corte?
La sentenza ha stabilito l'illegittimità costituzionale di un articolo della legge sulla fecondazione assistita (la 40 del 2004, ndr). Fino a ieri, la legge non dava alla mamma intenzionale – cioè non la mamma che ha partorito il bambino, ma la compagna – la possibilità di essere riconosciuta come madre al momento della nascita.
Per le coppie coppie omosessuali che fanno un figlio all'estero tramite la Pma, in Paesi dove è ammesso come la Spagna, da oggi cambia tutto. La procedura viene fatta in Spagna, il bambino poi nasce in Italia e, al momento della nascita, l'ufficiale di stato civile è obbligato a iscrivere entrambe le mamme come genitori del bambino.
La seconda sentenza, invece, è partita dal caso di una donna single e ha confermato che proprio la fecondazione assistita, in Italia, è vietata a tutti coloro che non sono coppie eterosessuali sposate o conviventi, giusto?
Sì, ha dichiarato che non è illegittima la parte della legge che vieta l'accesso alla fecondazione assistita in Italia alle donne single e alle coppie omosessuali. Il presupposto resta l'eterosessualità dei futuri genitori, oltre che il matrimonio o la convivenza.
C'è una contraddizione tra le due sentenze? Le coppie Lgbt non possono utilizzare la Pma in Italia ma, se lo fanno all'estero, il figlio ha diritto ad avere entrambi i genitori riconosciuti legalmente.
Nessuna contraddizione. La Corte costituzionale non fa le leggi, deve solo verificare se le leggi che ci sono attualmente rispettano i principi della Carta.
Si spieghi meglio.
Semplicemente, per la Corte il divieto d'accesso delle coppie omosessuali alla Pma non è in contrasto con la Costituzione. La scelta del legislatore è corretta dal punto di vista delle norme costituzionali, per quanto opinabile sotto altri punti di vista.
L'altra parte della legge, che invece è stata dichiarata incostituzionale, poneva un problema diverso. In quei casi il bambino c'è già, è già nato, e la Corte deve tutelare i suoi interessi. L'interesse di questo bambino a essere tutelato sin dalla nascita è superiore, e schiaccia qualsiasi altro tipo di considerazione.
Parliamo degli effetti concreti della sentenza sul riconoscimento dei figli già nati. Cosa cambia per le coppie di madri che potranno farsi registrare senza problemi?
I punti significativi sono diversi. Innanzitutto viene messa la parola fine alla diatriba per cui alcuni ufficiali di stato civile, come ad esempio Milano, già ammettevano questa possibilità, e altri invece no. In più alcuni tribunali poi rettificavano la decisione. Invece ora abbiamo una regola comune in tutta Italia. Gli ufficiali di stato civile sono obbligati a farlo e nessun pubblico ministero potrà più impugnare atti di nascita di questo tipo.
Un secondo aspetto importante: la Corte Costituzionale ha tranciato di netto un'ipocrisia di fondo che ha caratterizzato il dibattito politico.
Quale?
Spesso si chiedeva alle donne che bisogno avessero di essere riconosciute come mamme al momento della nascita, visto che poi potevano ricorrere all'adozione in casi particolari (o stepchild adoption, con cui la donna che non ha partorito il figlio poteva adottarlo legalmente, ndr). La Corte ha risposto, di fatto, che non è così. L'adozione in casi particolari arriva molto dopo la nascita del bambino, è un procedimento che costa, ha dei tempi molto lunghi ed è comunque soggetta alla discrezionalità dei giudici o addirittura degli operatori dei servizi sociali. Qui invece bisogna dare una tutela effettiva al minore fin dal momento della nascita.
Anche perché i problemi pratici, per le famiglie dove uno dei genitori non è riconosciuto legalmente, possono essere molti e gravi.
Sì, quella persona non può esercitare quella che si chiama responsabilità genitoriale. Ad esempio: se il bambino va all'ospedale e il genitore biologico magari è assente, l'altro risulta essere un perfetto sconosciuto, non può assumere alcun tipo di decisioni. Non può firmare alcun consenso informato, cosa che include anche banalmente i permessi per la scuola. Ma poniamo anche un caso più serio, che purtroppo può verificarsi: se la mamma biologica muore, il bambino viene automaticamente privato legalmente anche dell'altra, che riconosceva come mamma tanto quanto la prima.
La sentenza stabilisce una volta per tutte che le persone omosessuali devono essere considerate tanto capaci di essere padri o madri quando lo sono quelle eterosessuali?
Direi che ha messo una pietra tombale sul tema. Ha specificato che l'orientamento sessuale dei genitori non ha nulla a che vedere con la possibilità di essere genitori, o di essere buoni genitori.
Per quanto riguarda il divieto a donne single e coppie omosessuali di usare la Pma, la sentenza ha chiarito che comunque sarebbe possibile anche eliminarlo, e non si andrebbe contro la Costituzione. È un lavoro che spetta al Parlamento?
Sì, anche se l'intervento del legislatore sul tema non sembra essere all'ordine del giorno. Per quanto riguarda il riconoscimento dei figli, era dal 2019 che la Corte chiedeva di intervenire. La Carta europea dei diritti dell'uomo, che noi abbiamo sottoscritto, da anni ribadisce che i bambini in casi simili vanno tutelati fin dalla nascita. E l'adozione è accettabile solo a patto che sia velocissima, cosa che in Italia non è.
Ci sono ancora dei problemi da risolvere?
Certamente, moltissimi. Penso per esempio alla discriminazione che resta tra coppie ricche e coppie povere. Le coppie ricche andranno all'estero a fare la Pma, poi arriveranno in Italia e il bambino nascerà in Italia e verrà riconosciuto. Le coppie che non hanno i mezzi, che all'estero non possono andarci, non potranno realizzare il loro desiderio di maternità. Anche su questo comunque dovrebbe essere il legislatore a intervenire.