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Covid 19

Coronavirus, raggiunto accordo per la sicurezza sui luoghi di lavoro tra imprese e sindacati

“Dopo diciotto ore di lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma”, ha comunicato Giuseppe Conte, confermando raggiunta tra imprese e parti sociali. Vediamo cosa prevede l’accordo.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo un lungo confronto in videoconferenza terminato solo a notte inoltrata, che ha visto da un lato le autorità governative e dall'altro le parti sociali, si è raggiunta un'intesa ed è stato approvato il "protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro". Ad annunciarlo è stato proprio il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che in un messaggio sulle sue pagine social ha scritto: "Dopo diciotto ore di lungo e approfondito confronto, è stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L'Italia non si ferma".

Anche il ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha commentato i progressi raggiunti nella notte: "È stata una notte importante per tutto il Paese. Grazie alle associazioni di categoria e ai sindacati per aver raggiunto l’intesa sul protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Avete dato prova di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano. Uniti per non fermare l’Italia". Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, invece ha sottolineato l'importanza di preservare la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro, un obiettivo che è stato raggiunto, rimarca.

La posizione delle parti sociali

Cgil, Cisl e Uil hanno commentato: "L'accordo che questa mattina abbiamo sottoscritto consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro". I sindacati inoltre sottolineano che nell'accordo si prevede il coinvolgimento dei lavoratori a livello sia aziendale che territoriale per garantire una piena tutela della loro salute. "Sappiamo che il momento è difficile e sappiamo che i lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire, con la responsabilità che hanno sempre saputo dimostrare, nell'adeguare l'organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese", commentano i sindacati.

L'intesa, come detto, è arrivata dopo diverse ore di scontro tra governo, imprese e parti sociali: le imprese spingevano infatti per un codice di autoregolamentazione meno stringente, e che non le vincolasse in maniera totale alle decisioni delle autorità. Inoltre respingevano la possibilità di chiudere alcuni giorni per consentire la sanificazione degli ambienti. Dall'altro lato, le parti sociali chiedevano maggiori garanzie di sicurezza per coloro che non potevano accedere allo smart working.

Il contenuto del protocollo

Nel protocollo, si legge, si vedono applicate diverse misure di precauzione contro l'emergenza del coronavirus, che coinvolgono diversi settori, dalle informazioni che devono essere fornite ai lavoratori, alle modalità di ingresso nell'azienda per i dipendenti e per i fornitori esterni. Ci sono poi delle disposizioni in materia di sanificazione e igienizzazione degli ambienti lavorativi e delle direttive per quanto riguarda la protezione personale. Si stabilisce inoltre l'organizzazione aziendale per quanto riguarda le turnazioni, le riunioni e gli spazi comuni.

Informazione

L’azienda, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, informa tutti i lavoratori e chiunque entri in azienda circa le disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali aziendali, appositi depliants informativi. In particolare, le informazioni riguardano o l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria […] o l’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare accesso in azienda (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene).

Modalità di ingresso in azienda

Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni. Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso in azienda, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS. 

Per l’accesso di fornitori esterni individuare procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti/uffici coinvolti. Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi: non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per le necessarie attività di approntamento delle attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro. Per fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno individuare/installare servizi igienici dedicati, prevedere il divieto di utilizzo di quelli del personale dipendente e garantire una adeguata pulizia giornaliera. 

Sanificazione dell'azienda

L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni. Occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi. L’azienda può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia ricorrendo agli ammortizzatori sociali (anche in deroga). Inoltre, è obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani. L’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani. 

Protezione individuale

Le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.  Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.

L’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi è contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

Organizzazione aziendale (turni, trasferte e smart working)

Si dispone e la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali è possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza. Si può procedere ad una rimoludazione dei livelli produttivi. Assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi,
distinti e riconoscibili. Utilizzare lo smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte presso il domicilio o a distanza nel caso vengano utilizzati ammortizzatori sociali, anche in deroga, valutare sempre la possibilità di assicurare che gli stessi riguardino l’intera compagine aziendale, se del caso anche con opportune rotazioni. Utilizzare in via prioritaria gli ammortizzatori sociali disponibili nel rispetto degli istituti contrattuali (par, rol, banca ore) generalmente finalizzati a consentire l’astensione dal lavoro senza perdita della retribuzione. 

Misure interne

Si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni. Gli spostamenti all’interno del sito aziendale devono essere limitati al minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali. Non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal carattere della necessità e urgenza, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il distanziamento interpersonale e un’adeguata pulizia/areazione dei locali. Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati; è comunque possibile, qualora l’organizzazione aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work. 

Infine, nella parte finale del decreto sono presenti delle disposizioni per la gestione di una persona sintomatica in azienda e per le modalità di sorveglianza medico sanitaria.

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