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Coronavirus, Manfredi: “Con la laurea in Medicina subito abilitante avremo 10mila medici in più”

Con il decreto ‘Cura Italia’ approvato la Laurea in Medicina diventa definitivamente abilitante alla professione medica. “Questo significa liberare immediatamente sul Sistema sanitario nazionale l’energia di circa diecimila medici fondamentale per far fronte alla carenza che lamentava il nostro Paese”, ha commentato il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi ha elencato alcune misure contenute nel decreto Cura-Italia da lui promosse, e cioè la Laurea in Medicina definitivamente abilitante alla professione medica, un Fondo di 50 milioni di euro per il 2020, per Università, Enti di ricerca e Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale; massima flessibilità per la restituzione dei fondi agevolati concessi agli Enti di ricerca.

"Fronteggiare l'emergenza coronavirus significa dare risposte immediate ma con una visione che consentano all'Italia di guardare in prospettiva al medio-lungo periodo. Un primo segnale importante, in tal senso, è quello di rendere il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, da questo momento in poi, immediatamente abilitante per l'esercizio della professione di medico-chirurgo. Questo significa liberare immediatamente sul Sistema sanitario nazionale l'energia di circa diecimila medici fondamentale per far fronte alla carenza che lamentava il nostro Paese. Cogliamo questo momento di difficoltà per adeguarci per sempre e con positività anche alle esigenze di una società che cambia".

"Si tratta di fondi che contribuiranno a sopperire alle immediate maggiori necessità determinate dallo stato di emergenza", ha spiegato il ministro Manfredi, "ma serviranno anche a garantire l'approvvigionamento di servizi e tecnologie essenziali in questa fase di crisi".

Nel ‘Cura-Italia' sono inoltre previste una serie di norme regolamentari per garantire agli studenti la continuità del percorso didattico sia nelle università sia nelle Scuole di Alta formazione. Tra le altre, "la proroga dell'anno accademico al 15 giugno, una decisione che permetterà agli studenti di laurearsi senza il rinvio alla nuova sessione, con tutte le conseguenze professionali ed economiche". Più in generale, ha detto Manfredi, "l'Università rappresenta il motore dello sviluppo del Paese, la testa che guida verso il cambiamento e deve saper dare l'esempio a tutti gli altri. Il sistema universitario ha sin dall'inizio mostrato grande collaborazione e capacità di adeguarsi rapidamente alle nuove esigenze poste da questa emergenza, e di questo ringrazio la Crui e tutti i rettori. In questa direzione mi sono sentito di chiedere un ulteriore sforzo, sempre nell'interesse dei nostri studenti, a cui stiamo assicurando la continuità didattica, proponendo di posticipare anche il pagamento delle tasse universitarie al 30 maggio". 

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