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Coronavirus, appello del Governo: “Chi ha famiglia in città diversa dalla propria, non ci vada”

Nonostante le disposizioni del Governo che indicano di spostarsi solo in casi di lavoro, salute e necessità, sono tantissime le persone che continuano a muoversi per andare in regioni diverse dalla propria. “Se si vuole davvero bene ai propri cari, e per il bene di tutti, vanno evitati questi viaggi”, l’appello di Palazzo Chigi.
A cura di Natascia Grbic
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"È il momento della responsabilità di tutti. Non si possono bloccare tutti i trasporti, altrimenti non si riuscirebbero a garantire i servizi essenziali e ad evitare che il Paese si fermi totalmente. Per questo va fatto uno sforzo in più da parte di tutti. Anche da parte di chi lavora o studia in un'altra regione diversa dal luogo dove ha la propria famiglia o la residenza: non si sposti. Se si vuole davvero bene ai propri cari, e per il bene di tutti, vanno evitati questi viaggi". È questo l'appello che viene da fonti interne a Palazzo Chigi e rivolto ai cittadini che continuano a spostarsi per ragioni che non sono strettamente legate al lavoro, alla salute o alla necessità. I controlli delle forze dell'ordine ci sono, migliaia di denunce sono state già fatte: eppure, nonostante gli sforzi messi in campo, c'è chi riesce comunque a spostarsi nonostante le disposizioni del Governo. E i contagi da coronavirus aumentano.

"Proprio al fine di contrastare e contenere l'emergenza sanitaria da coronavirus, e nell'ambito degli interventi volti alla riduzione dei treni ordinari a lunga percorrenza, il ministero dei Trasporti ha disposto da questa sera il blocco dei treni notturni". I trasporti continuano a rimanere attivi in tutte le regioni: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha disposto che saranno i singoli presidenti delle Regioni a decidere se bloccarli o meno. Da quando l'Italia è stata dichiarata zona rossa, non si è mai fermato l'esodo di persone che dal Nord sono tornate verso il Sud Italia. Sono stati sopratutto i treni notturni a essere presi d'assalto: e su questi mezzi, causa il grande sovraffollamento di persone, non sarebbe stata mantenuta la distanza interpersonale di un metro.

"Gli spostamenti all'interno delle nostre città, strade e piazze vanno limitati ai soli motivi essenziali, alle sole esigenze realmente indifferibili, ovvero per andare a lavoro, per ragioni di salute o situazioni di necessità – specifica Palazzo Chigi – Queste le indicazioni dei provvedimenti adottati dal Governo, consultabili sul sito istituzionale".

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