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Coprifuoco, per Cts giusto mantenerlo alle 22 ma “non abbiamo dati su locali aperti un’ora in più”

L’immunologo Sergio Abrignani, membro del Cts, ha ribadito che la posizione ufficiale degli scienziati del Comitato è che il coprifuoco alle 22 può essere utile come misura di mitigazione del rischio. Tuttavia ha spiegato che “non c’è nessun dato scientifico su cosa voglia dire un’ora in più aperti o un’ora chiusi”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per il Cts il coprifuoco doveva essere mantenuto alle 22, così come previsto dall'ultimo decreto che è entrato in vigore dal 26 aprile. Secondo il Comitato tecnico scientifico però non c'è al momento nessun dato che dimostrerebbe in modo inconfutabile che spostare il coprifuoco un'ora in avanti, alle 23, come chiesto dalla Lega, potrebbe comportare dei rischi in più.

Sergio Abrignani, immunologo dell'università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l'emergenza coronavirus, lo spiega così: "Non c'è nessun dato scientifico su cosa voglia dire un'ora in più aperti o un'ora chiusi. Non esiste, come nel 99% delle cose che ci hanno interessato di questa pandemia e che sono state decise sulla base di supposizioni scientifiche, sempre con la tendenza alla mitigazione del rischio", ha detto oggi intervenendo ad ‘Agorà' su Rai3. Ma è stata allora una decisione politica o un'indicazione scientifica del Cts?

Rispondendo a una domanda sulla decisione di avere il coprifuoco alle 22, tranne che per comprovati motivi di necessità, salute o lavoro, Abrignani ha confermato di aver detto che, a suo avviso, a livello nazionale dare un'ora in più a milioni di persone per interagire vuol dire dare milioni di chance in più al virus di circolare. E ha aggiunto: "C'è stato un comunicato del nostro portavoce Silvio Brusaferro su questo, in cui si diceva che noi siamo a favore di tutta una serie di mitigazioni del rischio e si diceva del mantenimento del coprifuoco. Il Cts non decide mai nulla, dà dei pareri. Le decisioni sono sempre della politica. Noi diamo dei pareri in scienza e coscienza, sulla base dei dati", ha ribadito.

Ad Abrignani non piace che si parli di "un noi e un voi, come se ci fosse gente che vuole chiudere e gente che vuole aprire. È veramente un tentativo di mitigare il rischio. Abbiamo visto oltre 120mila morti in 14 mesi e non è una cosa da ridere o da discutere da tifosi. È una cosa terribilmente pericolosa". Ora c'è "un giusto tentativo di riaprire da parte del governo e di mitigare il rischio con tutto ciò che possiamo fare. Se ho la certezza che sia giusto tutto questo? No, perché sulla maggior parte delle cose che decidiamo – ha ribadito – dati scientifici assoluti in questa pandemia non ce ne sono". 

In un'intervista a Fanpage.it il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha detto che il coprifuoco alle 22 è una misura utile in questa fase, ma affinché non sia in contrasto con la decisione di riaprire la sera i locali sarebbe opportuno sfarlo slittare alle 23: "È una misura anti-assembramento che, riducendo la mobilità e le interazioni sociali, diminuisce la probabilità del contagio, in particolare tra i più giovani che, oltre ad avere le maggiori occasioni di socialità, saranno gli ultimi ad essere vaccinati. Guida la popolazione a rispettare le regole, anche perché la sua violazione è sanzionata e rispetto ad altre misure per contenere la diffusione del virus è molto semplice da applicare. I pochi studi pubblicati dimostrano un effetto modesto del coprifuoco nel ridurre il valore dell’indice Rt sino al 10-15%: i risultati sono molto eterogenei, sia perché condotti in contesti differenti da un punto di vista geografico, epidemiologico e sociale, sia perché il coprifuoco non è mai applicato come unica misura ed è di fatto impossibile “scorporarne” gli effetti da quelli di altre misure restrittive".

La Lega intanto, insieme a molti governatori, continua a spingere per uno slittamento del coprifuoco almeno di un'ora, per permettere ai locali aperti da ieri anche a cena di poter lavorare. "Nel momento in cui si decide di poter avviare la riapertura di alcune attività, soprattutto quelle serali, credo bisogni spostare il limite del coprifuoco almeno alle 23. Quella del coprifuoco è una norma che non è nemmeno supportata e certificata da evidenze scientifiche e sanitarie", ha detto il sottosegretario all'Interno ed esponente della Lega, Nicola Molteni, ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24. "Il Paese – ha sottolineato Molteni – ha bisogno di riprendersi le sue libertà, anche la cancellazione del coprifuoco. Pensiamo di cancellarlo con la collaborazione e il dialogo all'interno del Governo". Oggi intantoalla Camera si vota l'odg presentato da Fratelli d'Italia, che chiede l'abolizione della misura. Mentre la petizione online lanciata dalla Lega ha raggiunto quasi 90mila firme.

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