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Controllo temperatura a scuola, governo ha impugnato l’ordinanza del Piemonte

Il ministero dell’Istruzione ha impugnato l’ordinanza del Piemonte che obbliga le scuole a verificare la temperatura degli studenti e alle famiglie di certificarla. Nei giorni scorsi il ministro Azzolina aveva definito l’ordinanza “intempestiva e inopportuna”, preannunciando l’intenzione di impugnare il provvedimento.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo, come aveva preannunciato a seguito dell'avvio di un'istruttoria, ha deciso di impugnare l'ordinanza del governatore del Piemonte Alberto Cirio, che obbliga le scuole a controllare la temperatura degli studenti, e impone alle famiglie di certificare l'avvenuta verifica sui ragazzi.

La notizia è stata diffusa dall'Ansa. Secondo il provvedimento in sostanza ogni studente deve presentarsi con l'autocertificazione che attesti l‘avvenuta misurazione della temperatura a casa, oppure dovranno occuparsene gli istituti. Il ministero dell'Istruzione dopo le polemiche ha impugnato l'ordinanza. Nei giorni scorsi il ministro Azzolina aveva definito l'ordinanza "intempestiva e inopportuna", preannunciando l'intenzione di impugnare il provvedimento.

OItre che dal ministro Azzolina, secondo quanto si apprende, l'impugnativa è firmata anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza. "Se l'ordinanza del Piemonte sarà impugnata ci difenderemo nelle sedi opportune", aveva detto il governatore Alberto Cirio di fronte all'ipotesi dell'impugnativa. "Crediamo di essere nel giusto – aveva aggiunto -. Io penso di avere dalla mia la ragione, perché si tratta della tutela della salute dei piemontesi. Questa non è una scelta mia personale, è una decisione condivisa dal mondo medico e scientifico". Secondo le linee guida stabilite dal ministero in tutto il territorio nazionale il compito di controllare la temperatura degli studenti è affidato ai genitori e va fatto a casa, non essendo stati predisposti termoscanner all'ingresso delle strutture.

Dubbi sull'ordinanza erano stati già sollevati dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia: "Quello che non è ammissibile è che in queste ore alcune regioni, penso a Piemonte e Sardegna, approvino delle ordinanze per proprio conto, dopo aver chiuso all'unanimità con tutte le altre regioni accordi che hanno messo in sicurezza una serie di servizi tra cui scuola o trasporti".

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