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Conte: “Pronto a incatenarmi in Parlamento per il salario minimo, dal Pd insulti volgari”

Secondo il leader M5s servono “estremi rimedi” per approvare il salario minimo. Poi rivela di essere “rimasto male” per gli attacchi ricevuti dal Pd, “peggio di quelli dal centrodestra”.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Per il salario minimo non mi costringete ad incatenarmi in Parlamento". A lanciare la provocazione è il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, intervenuto nella trasmissione Metropolis su Repubblica.it. Per l'ex premier in Italia c'è un problema della politica dei redditi e di salario minimo da risolvere e quindi, spiega, "dobbiamo ricorrere agli estremi rimedi e qualcosa ci dobbiamo inventare: ma non si possono prendere in giro i cittadini dicendo di volere approvare il salario minimo e poi non dimostrare la volontà politica di farlo in Parlamento".

Conte, poi, rivela di essere "rimasto male" per il fatto che alcune componenti del Pd hanno attaccato il M5s "con frasi ingiuriose e volgari", sottolineando addirittura di non essere stato mai insultato così "neppure dal fronte del centrodestra". Quindi chiarisce di voler continuare a lavorare con il Partito democratico, ma "nel rispetto reciproco e per ora non mi hanno rispettato".

Sulla legge elettorale, quindi, il leader del Movimento continua a chiedere un ritorno al proporzionale puro, convinto che "questo maggioritario potrebbe produrre effetti distorsivi sulla rappresentanza". Conte parla di aperture in tal senso dal Pd, ma si dice non convinto dei numeri in aula, viste la contrarietà di Lega, Italia Viva e Fratelli d'Italia e la posizione dubbia di Forza Italia. Quanto alla guerra in Ucraina Conte chiede poi a Draghi di "assumere tutte le iniziative" per dare all'Italia un ruolo politico importante in favore del dialogo e per evitare un'ulteriore escalation militare.

Commentando quindi le parole di Lavrov su Zelensky, paragonato ad Hitler, Conte parla di affermazioni "inaccettabili", puntualizzando rispetto all'intervista rilasciata al programma Zona Bianca su Rete 4 che ci sarebbe stato bisogno di "evitare una propaganda russa". Sulla Russia, infine, spiega di essere "molto deluso, in quanto come Italia abbiamo sempre cercato di mantenere un dialogo, nonostante abbiamo sempre rinnovato le sanzioni, per non isolarla dalla comunità internazionale".

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