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Conte: “Appoggiamo l’Ucraina, ma strategia non può essere escalation militare. È pericoloso”

“Noi sin dall’inizio abbiamo detto di appoggiare l’Ucraina, non siamo mai stati equidistanti. Non rinnego il nostro appoggio, seppure sofferto, all’Ucraina ma dopo 9 mesi vedo che l’unica strategia perseguita è l’escalation militare”: lo ha detto Giuseppe Conte a Piazzapulita.
A cura di Annalisa Girardi
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Quanto avvenuto in Polonia, dove una cittadina al confine con l'Ucraina è stata colpita da un missile, "ci racconta che siamo sull'orlo di un baratro, ogni giorno aumenta il numero di vittime civili e stiamo abbracciando il rischio di una deflagrazione nucleare". Lo ha detto il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ospite della trasmissione Piazzapulita si La7.

"Gli Usa hanno assunto un atteggiamento di estrema prudenza: nel mondo occidentale non tutti i leader sono stati così prudenti", ha aggiunto Conte. Per quanto riguarda lo stato attuale del conflitto, l'ex presidente del Consiglio ha precisato: "Noi sin dall'inizio abbiamo detto di appoggiare l'Ucraina, non siamo mai stati equidistanti. Non rinnego il nostro appoggio, seppure sofferto, all'Ucraina ma dopo 9 mesi vedo che l'unica strategia perseguita è l'escalation militare: credo che sia una prospettiva molto pericolosa e un'insidia che stiamo toccando con mano. Per questo, anche interpretando il pensiero dei 100 mila cittadini che sono venuti alla marcia della pace, che chiediamo di avviare un negoziato per la pace".

Sui negoziati di pace, ribadendo come molti leader non siano stati prudenti quanto Joe Biden dopo quanto accaduto in Polonia, Conte ha detto: "Io non voglio interpretare le intenzioni di Zelensky. La nostra linea non è cambiata, ma dico che non è corretto rimettere la decisione sui termini e le condizioni di pace a Zelensky".

E ancora: "La retorica di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni è quella di dire che loro difendono l'interesse nazionale. Ma questo è l'interesse nazionale? È questo l'interesse dell'Ue? Se si concluderà anche un negoziato di pace e l'Ue non toccherà palla, che ne sarà della credibilità europea? Questa è una guerra in Europa e l'Unione europea ora non conta nulla".

In merito alle politiche migratorie del governo, Conte ha affermato: "Meloni oggi se vuole tutelare l'interesse nazionale coinvolga polacchi e ungheresi nell'accoglienza dei migranti: lei condivide prospettiva ed amicizie con loro. Il blocco navale è una stupidaggine ma ha preso i voti su questo e non c'è riuscita". Per poi aggiungere: "Taxi del mare? Quella era una dichiarazione di Di Maio prima di andare al governo: io ho sempre detto che il problema è complesso e per affrontarlo seriamente non bisogna soffermarsi sugli sbarchi ma lavorare per un meccanismo di redistribuzione in Europa. Io ci provati tanto con Salvini ma non ci sono riuscito: bisogna lavorare sui rimpatri".

Infine, sulla possibilità di unire l'opposizione, Conte ha concluso: "Non è questione di far finta di avere un'unità che non c'è: Calenda e Renzi si stanno predisponendo a fare la stampella del governo. Più che opposizione unitaria la questione è fare un'opposizione ferma. Lasciamo stare il campo largo. Non è questione di mettersi a un tavolo. Il problema è tutti i giorni definire una politica coerente. Il M5s ce l'ha: se gli altri la elaboreranno dopo il congresso se ne riparlerà".

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