Confindustria spinge per l’obbligo vaccinale contro il Covid per tutti

C'è un punto su cui Confindustria e sindacati sono d'accordo da mesi: l'obbligo vaccinale contro il Covid. Per l'ennesima volta, durante l'ultimo Consiglio dei ministri prenatalizio, si è sfiorata l'idea di inserirlo per tutti i lavoratori o almeno per quelli della Pubblica amministrazione. Poi ancora un rinvio a ulteriori riflessioni. Oggi, però, il numero uno degli industriali torna sul tema in un'intervista al Messaggero. La sua opinione non è cambiata: "Il governo è ancora in tempo per introdurlo", altrimenti "si rischia di frenare la ripresa, di lasciare spazio alla pandemia". Carlo Bonomi spiega di capire "che è difficile per qualsiasi democrazia spiegare la necessità dell'obbligo vaccinale", ma anche che pensa "si debba fare". Quando? "Ora o mai più".
Il presidente di Confindustria loda la "prova di grande responsabilità" degli italiani. E non solo la loro: "Con il governo Draghi c'è stato un cambio di marcia innegabile", con "una nuova fase di convergenza tra le varie forze del Paese" e "il recupero del prestigio internazionale". Bocciata, però, la prima (e forse ultima) manovra economica targata Draghi: "È un'occasione persa, legge di bilancio e decreto fiscale non vanno nella giusta direzione, manca qualcosa – punta il dito Bonomi – La battaglia dei partiti, impegnati ciascuno a mettere le proprie bandierine, ha impedito un energico taglio contributivo del cuneo fiscale, mentre è venuto meno il patent box, i crediti destinati alla ricerca, una maggiore spinta alla sburocratizzazione ed è stata depotenziata Industria 4.0".
Secondo Bonomi "è stata smarrita la stella polare della crescita". E avvisa: "Solo puntando sullo sviluppo potremo ripagare il debito che si è già creato e che contrarremo con il Pnrr". I partiti "devono riflettere su questo invece che litigare". Il presidente di Confindustria invita il governo a fare le "riforme strutturali", perché ora ci sono le risorse, e attacca i partiti "in cerca di riposizionamento" che distraggono dall'obiettivo con la loro "campagna elettorale". Per Bonomi il simbolo di questo discorso è la questione energia: "Servono politiche strutturali, la nostra filiera industriale rischia grosso". E ancora: "Bisogna ripensare al nucleare pulito" ed è "giusto anche aumentare la produzione dai nostri giacimenti di gas".