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Confindustria spinge per l’obbligo vaccinale contro il Covid per tutti

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, chiede al governo l’obbligo vaccinale contro il Covid perché altrimenti “si rischia di frenare la ripresa”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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C'è un punto su cui Confindustria e sindacati sono d'accordo da mesi: l'obbligo vaccinale contro il Covid. Per l'ennesima volta, durante l'ultimo Consiglio dei ministri prenatalizio, si è sfiorata l'idea di inserirlo per tutti i lavoratori o almeno per quelli della Pubblica amministrazione. Poi ancora un rinvio a ulteriori riflessioni. Oggi, però, il numero uno degli industriali torna sul tema in un'intervista al Messaggero. La sua opinione non è cambiata: "Il governo è ancora in tempo per introdurlo", altrimenti "si rischia di frenare la ripresa, di lasciare spazio alla pandemia". Carlo Bonomi spiega di capire "che è difficile per qualsiasi democrazia spiegare la necessità dell'obbligo vaccinale", ma anche che pensa "si debba fare". Quando? "Ora o mai più".

Il presidente di Confindustria loda la "prova di grande responsabilità" degli italiani. E non solo la loro: "Con il governo Draghi c'è stato un cambio di marcia innegabile", con "una nuova fase di convergenza tra le varie forze del Paese" e "il recupero del prestigio internazionale". Bocciata, però, la prima (e forse ultima) manovra economica targata Draghi: "È un'occasione persa, legge di bilancio e decreto fiscale non vanno nella giusta direzione, manca qualcosa – punta il dito Bonomi – La battaglia dei partiti, impegnati ciascuno a mettere le proprie bandierine, ha impedito un energico taglio contributivo del cuneo fiscale, mentre è venuto meno il patent box, i crediti destinati alla ricerca, una maggiore spinta alla sburocratizzazione ed è stata depotenziata Industria 4.0".

Secondo Bonomi "è stata smarrita la stella polare della crescita". E avvisa: "Solo puntando sullo sviluppo potremo ripagare il debito che si è già creato e che contrarremo con il Pnrr". I partiti "devono riflettere su questo invece che litigare". Il presidente di Confindustria invita il governo a fare le "riforme strutturali", perché ora ci sono le risorse, e attacca i partiti "in cerca di riposizionamento" che distraggono dall'obiettivo con la loro "campagna elettorale". Per Bonomi il simbolo di questo discorso è la questione energia: "Servono politiche strutturali, la nostra filiera industriale rischia grosso". E ancora: "Bisogna ripensare al nucleare pulito" ed è "giusto anche aumentare la produzione dai nostri giacimenti di gas".

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