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Come funzioneranno le vaccinazioni anti-Covid nelle farmacie: il piano di Speranza

La priorità è vaccinare il più possibile, secondo il ministro Speranza. E per questo da settimane il governo è al lavoro per allargare il più possibile la squadra dei vaccinatori: si sono già aggiunti medici di famiglia, specializzandi, pediatri e odontoiatri. Ora Speranza punta ai farmacisti, perché, ha spiegato il ministro, nelle prossime settimane il problema non sarà più avere poche dosi di vaccino, ma non avere personale per somministrarle.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Vaccinare, vaccinare, vaccinare. La priorità per Speranza è chiara, ed è stata confermata anche ieri in audizione davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato. Il ministro della Salute ha fatto diverse considerazioni in merito allo stato attuale della campagna di vaccinazione. Si andrà avanti cercando di aumentare il ritmo, questo è certo. Anche e soprattutto appena l'Ema darà di nuovo il via libera al vaccino di AstraZeneca (nuove dichiarazioni dell'Agenzia europea per i medicinali sono previste per oggi). Per spingere sull'acceleratore Speranza ha presentato le sue idee ai parlamentari, ma soprattutto il suo piano: perché arriverà un momento, tra poche settimane, in cui il problema non sarà più la scarsità di dosi (come succede oggi), ma la mancanza di personale che possa somministrare il vaccino.

Per alzare il ritmo della vaccinazione, oltre a pensare a somministrazioni giorno e notte, Speranza ha già stretto accordi per poter contare su medici di famiglia, specializzanti, pediatri e odontoiatri. Ma ora vuole allargare ulteriormente il gruppo: arriverà presto in intervento normativo per far partecipare alla campagna di vaccinazione anche infermieri e farmacisti, ha annunciato ieri. I secondi sono circa 73mila in Italia e potranno entrare a far parte del personale addetto alla somministrazione dopo un breve corso. In alcuni casi ci sono già a disposizione i tendoni che si notano spesso davanti alle farmacie, dove vengono attualmente fatti i tamponi.

Positiva la reazione di Federfarma: "In una fase in cui la priorità è incrementare rapidamente la copertura vaccinale la rete delle farmacie rappresenta una risorsa immediatamente disponibile per raggiungere l'obiettivo", spiega l'associazione in una nota, ponendo l'accento soprattutto sulla capillarità della distribuzione delle farmacie sul territorio. "Ringraziamo il ministro Speranza per aver riconosciuto l'importanza della farmacia come presidio sanitario di prossimità, fin dall'inizio della pandemia al fianco dei cittadini – spiega il presidente di Federfarma, Marco Cossolo – siamo pronti a definire i termini e le modalità generali di carattere operativo per un'efficace campagna di vaccinazione in farmacia".

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