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Com’è andato il G7 in Canada e cosa ha detto Meloni su Iran, Israele e dazi

Si è concluso il summit dei leader del G7 a Kananaskis, in Canada. Un vertice “particolarmente importante e complesso”, lo ha definito Meloni. Dalla crisi tra Iran e Israele alla situazione a Gaza e in Ucraina, fino alle trattative sui dazi con Trump, la premier ha tracciato un bilancio dei tre giorni di discussione.
A cura di Giulia Casula
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Si è concluso il summit dei leader del G7 a Kananaskis, in Canada. Un vertice "particolarmente importante" e "particolarmente complesso", lo ha definito Meloni, che passata la mezzanotte (ore italiane) ha tracciato un bilancio delle tre giornate di lavori e discussioni.  Al centro la crisi in Medio Oriente con il conflitto tra Israele e Iran, la cui escalation ha portato il presidente statunitense Donald Trump ad anticipare la sua partenza di 24 ore rispetto al previsto.

"Tutti quanti andiamo nella direzione di una de-escalation", ha spiegato la premier in un punto stampa in cui ha ribadito che l'obiettivo condiviso da tutti "è la rinuncia da parte dell'Iran a essere una potenza nucleare" che, "non sarebbe una minaccia solamente per Israele, ma sarebbe una minaccia anche per tutti noi".

Ieri Trump ha convocato una riunione presso la Situation Room della Casa Bianca insieme e ha esortato Teheran ad accettare una "resa incondizionata" e tornare al dialogo per un accordo che metta fine al suo programma nucleare. Secondo quanto riportano i media americani, il tycoon starebbe prendendo "seriamente in considerazione" la possibilità di lanciare un attacco contro gli impianti nucleari iraniani, in particolare quello di Fordow, che per il momento Israele non è riuscito ad espugnare.

Interrogata sul possibile uso delle basi italiane nel caso in cui gli Usa entrassero nel conflitto, Meloni ha preferito non pronunciarsi. "Questa non è una risposta che posso dare adesso", ha detto. "Quando accadrà ovviamente convocheremo le persone che dobbiamo convocare e prenderemo le nostre decisioni, non è una decisione che si prende così".  Ha invece, bocciato l'ipotesi avanzata da Trump di un ruolo per Vladimir Putin come mediatore nel conflitto tra Israele e Iran. "Non mi pare ci fosse grande disponibilità da parte di nessuno, francamente, affidare a una nazione in guerra la mediazione su un'altra guerra non mi sembrerebbe proprio l'opzione migliore da prendere in considerazione". La premier ha poi dato una sua lettura delle parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo cui Israele "sta facendo il lavoro sporco" per tutti. "Sappiamo che oggi c'è una minaccia, e bisogna lavorare per disinnescarla", ha detto.

Al G7 si è parlato anche di Ucraina, su cui "non era prevista una dichiarazione", ha detto la premier smentendo le indiscrezioni su un veto posto da Trump. "Durante la cena anche con il presidente Trump, il primo ministro Carney ha condiviso con tutti i leader quali sarebbero stati i punti principali del suo report alla stampa sulla discussione che c'era stata sull'Ucraina e siamo stati tutti d'accordo". Così come, "siamo tutti quanti d'accordo nel sostenere gli sforzi del presidente degli Stati Uniti verso una pace giusta e duratura. Noi abbiamo avuto un'ampia disponibilità fin qui da parte dell'Ucraina e zero disponibilità da parte della Russia".

La discussione dei leader,  si è concentrata "da una parte sul continuare a sostenere l'Ucraina e dall'altra sull'esercitare pressione sulla Russia, particolarmente con le sanzioni"."Ogni volta che si cerca di fare qualche passo in avanti, la Russia provoca con attacchi di questo genere sulla popolazione civile", ha aggiunto la premier. Al presidente Zelensky "abbiamo portato la solidarietà del popolo italiano per i brutali attacchi che abbiamo visto anche nella notte di ieri".

Nonostante in questo momento gli occhi siano puntati su Israele e Iran, i leader non hanno lasciato fuori la situazione nella Striscia  "Questo è il momento giusto, spingendo adeguatamente, per ottenere un cessate il fuoco a Gaza", ha detto Meloni. È un obiettivo "sul quale ho lavorato molto in questi giorni ed è un obiettivo sul quale ho trovato convergenza", ha aggiunto suggerendo un coinvolgimento maggiore dei Paesi arabi, in particolare quelli del Golfo, nei negoziati.

E poi i dazi. "C'è un negoziato in corso, e il fatto che ci sia stato un colloquio tra Trump e von der Leyen dimostra la volontà di trovare soluzioni", ha ricordato la premier. "Siamo fieri del lavoro fatto per costruire un confronto franco ma sereno". L'accordo però, andrà trovato entro il 9 luglio, quando finirà la tregua concessa da Trump sulle tariffe imposte sulle importazioni Ue.

Infine, la premier ha risposto a chi le chiedeva delle immagini dello scambio con il presidente francese Emmanuel Macron, in cui si vede quest'ultimo sussurrare qualcosa all'orecchio di Meloni che subito dopo alza gli occhi al cielo, scatenando la curiosità dei media su cosa di fossero detti. "So che non ci crederete, vi giuro che non me lo ricordo!", ha commentato.

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