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Cittadinanza a Rami e Adam, Luigi Di Maio: “Se Salvini non se ne occupa investiremo Conte”

Luigi Di Maio è tornato sul caso dei due ragazzini eroi, che hanno salvato alcuni coetanei salvandoli dall’attacco allo scuolabus a San Donato Milanese: “Se il ministero degli Interni è troppo impegnato, investiremo il Presidente del Consiglio di dare la cittadinanza a questi ragazzi, che non solo la meritano ma è una promessa e una promessa va mantenuta”
A cura di Annalisa Cangemi
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Il vicepremier Luigi Di Maio, intervistato a ‘Che tempo che fa' su Rai1, è tornato sul caso di Rami e Adam, i due ragazzini-eroi di origine egiziana e marocchina, protagonisti nel salvataggio dei loro compagni di scuola dell'incendio dello scuolabus a San Donato Milanese. A loro "è stata promessa la cittadinanza e la devono avere. È una questione che riguarda il ministero dell'Interno, ma non voglio" intromettermi in questioni di altri ministeri: "ma se il ministero è troppo impegnato, investiremo il Presidente del Consiglio di dare la cittadinanza a questi ragazzi, che non solo la meritano ma è una promessa e una promessa va mantenuta", ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a ‘Che tempo che fa'. "Il prima possibile devono averla, sono stati degli eroi. Questo è il minimo. Il tema è velocizzare la procedura", ha aggiunto. Il percorso per l'ottenimento della cittadinanza sembrava in un primo momento molto accidentato, a causa di un parente di Rami Shehata, che risultava aver avuto problemi con la giustizia.

Il vicepremier M5S è intervenuto anche sul caso Sea Watch, che in queste ore ha subito un'accelerata, dopo il sequestro della nave da parte della Guardia di Finanza. I migranti che erano a bordo della nave della ong, che si trova a Sud di Lampedusa, sono stati trasferiti a bordo delle motovedette dei militari: "Il sequestro lo esegue la magistratura quindi non credo sia un espediente" per far sbarcare i migranti a bordo "perché la magistratura è indipendente dal governo. Quando arrivano qui contattiamo i Paesi Ue e chiediamo la redistribuzione. Io credo che la politica delle redistribuzioni è l'unica strada che abbiamo per fronteggiare il fenomeno", ha detto Di Maio.

"La Chiesa Valdese stamattina ha lanciato una disponibilità, lavoriamo nel senso della redistribuzione" e "non scontriamoci con la magistratura, tutte queste tensioni non fanno bene al Paese", ha aggiunto.

"Sull'eventuale futura condanna del viceministro Rixi, sotto inchiesta per spese pazze, se arriva una condanna è chiaro che il M5s, come sempre ha fatto per altri chiederà la rimozione del viceministro", ha poi assicurato il vicepremier pentastellato. "Le tensioni che avete visto salire nel Governo sono legate ad un tema, quello delle inchieste sulla corruzione", ha detto DiMaio, ricordando la richiesta di rimuovere il sottosegretario Siri. "Le sorti del governo non le lego al caso Rixi perché va da sé che se sarà condannato si deve dimettere, però spero che dopo il 26 maggio alcune posizioni molto estreme della Lega possano essere dismesse. Non credo di avere il potere di influenzare la magistratura, mi sopravvalutano", ha detto, replicando alle accuse di alcuni esponenti leghisti.

Di Maio ha commentato poi la vicenda del rosario portato ieri da Matteo Salvini sul palco di Milano: "Io sono d'accordo con Parolin con quello che ha detto sulla vicenda". 

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