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Chi sono le donne citate da Giorgia Meloni nel suo discorso, da Nilde Iotti a Samantha Cristoforetti

Maria Montessori, Rita Levi Montalcini, Tina Anselmi, Nilde Iotti, Oriana Fallaci e Samantha Cristoforetti: ecco chi sono le donne citate da Giorgia Meloni nel suo discorso per la fiducia alla Camera.
A cura di Annalisa Girardi
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Da Nilde Iotti a Oriana Fallaci, Giorgia Meloni ha iniziando il suo lungo discorso alla Camera dei deputati, nel giorno della fiducia a Montecitorio, ringraziando tutte le donne che prima di lei si sono impegnate a costruire quella scala che le ha permesso di salire fino a Palazzo Chigi, prima donna a guidare il governo, rompendo quel famoso tetto di cristallo. "Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo in questa Nazione", ha detto. Per poi fare i nomi, da quello di Tina Anselmi a Samantha Cristoforetti, diverse donne che hanno lasciato il segno nella storia italiana. Vediamo chi sono.

"Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi ritrovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho di fronte alle tante donne che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste per affermare il proprio talento o il diritto di vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani. Ma penso anche, con riverenza, a coloro che hanno costruito con le assi del proprio esempio la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste", ha detto Meloni, parlando di "donne che hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore".

Chi sono le donne citate da Meloni

Le ha citate sempre utilizzando solo il nome, mai il cognome. La prima è "Cristina, elegante organizzatrice di salotti e barricate". Il riferimento è a Cristina Trivulzio di Belgiojoso, giornalista e nobildonna nata a Milano a inizio Ottocento, che che partecipò attivamente al Risorgimento e fu editrice di giornali rivoluzionari. Poi Rosalie Montmasson, "testarda al punto da partire con i Mille che fecero l'Italia": un'altra patriota italiana, appunto ricordata come l'unica donna a partecipare alla spedizione dei Mille.

Ancora, Alfonsina Strada, ciclista e prima donna a competere in gare maschili come il Giro d'Italia: "pedalò forte contro il vento del pregiudizio", ha detto Meloni. Per poi citare Maria Montessori, pedagogista e scienziata italiana, conosciuta a livello internazionale per il metodo educativo che porta il suo nome, adottato nelle scuole di tutto il mondo. Ma anche la scrittrice Grazia Deledda, prima donna italiana a ricevere il Nobel per la letteratura, seconda a livello internazionale. "Con i loro esempi spalancarono i cancelli dell'istruzione alle bambine di tutto il Paese", ha detto Meloni.

E ancora Tina Anselmi, partigiana e prima donna a coprire la carica di ministro della Repubblica, e Nilde Iotti, prima donna presidente della Camera nella storia dell'Italia repubblicana. La presidente del Consiglio ha quindi citato Rita Levi Montalcini, un'altra vincitrice del premio Nobel (per la medicina), che è stata senatrice a vita e prima donna ammessa alla Pontificia accademia delle scienze. E ancora, le giornaliste Oriana Fallaci, prima donna ad andare a fronti di guerra come inviata speciale, Ilaria Alpi, fotoreporter uccisa a Mogadiscio, e Maria Grazia Cutuli, assassinata in Afghanistan.

Meloni: "Avete dimostrato il valore delle donne italiane"

E poi, Fabiola Gianotti, fisica e direttrice generale del Cern (l'Organizzazione europea per la ricerca nucleare) a Ginevra, prima donna a ricoprire questo incarico, e l'astronauta Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nell'equipaggio dell'Agenzia spaziale europea e prima donna europea comandante della Stazione spaziale internazionale. Meloni ha quindi citato Marta Cartabia, ex ministra della Giustizia del governo Draghi e prima donna presidente della Corte Costituzionale, ed Elisabetta Casellati, prima donna eletta presidente del Senato e ora ministra delle Riforme con il governo Meloni. Infine, la presidente del Consiglio ha citato Chiara Corbella Petrillo, una donna proclamata serva di Dio dalla chiesa cattolica alcuni anni fa. La sua vicenda era divenuta nota alle cronache in quanto, diagnosticata con carcinoma alla lingua mentre era in gravidanza (dopo la perdita di due figli appena dopo la nascita), rifiuta di sottoporsi alle cure per non danneggiare il feto: il bambino era nato in completa salute, ma lei era morta un anno dopo.

"Grazie! Grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare anche io", ha detto Meloni.

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