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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Chi è Paolo Maddalena, il più votato ai primi due scrutini per il Presidente della Repubblica

Il più votato ai primi due scrutini per l’elezione del Presidente della Repubblica è stato Paolo Maddalena con 36 voti al primo voto e 39 al secondo, comunque lontanissimo dal quorum. L’ex magistrato è il candidato dei grillini fuoriusciti nel gruppo Misto. Critico di Draghi, nemico del neoliberismo e delle privatizzazioni, propone di abbandonare l’euro e introdurre una nuova moneta.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il più votato ai primi due scrutini per l'elezione del Presidente della Repubblica è stato Paolo Maddalena. Ovviamente non è stato eletto, perché ha ricevuto appena 36 voti al primo voto e 39 al secondo, molti meno del quorum dei due terzi necessario. L'ex giudice della Corte Costituzionale, per via della valanga di schede bianche inserite nelle urne dai grandi elettori di Lega, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Leu, è stato comunque il più votato. Maddalena è il candidato degli ex grillini fuoriusciti negli anni dal partito ora guidato da Giuseppe Conte, confluiti nel gruppo Misto (alcuni nella componente L'Alternativa c'è). L'ex magistrato, noto per le sue posizioni contro il liberismo e fortemente critico verso Mario Draghi, già nei giorni scorsi si era detto onorato, ma consapevole di non essere più di un semplice candidato di bandiera.

"Sono lieto che il mio nome sia uscito per un ruolo così importante", ha detto la scorsa settimana a un Giorno da pecora, su Rai Radio 1. "Mi ha telefonato la senatrice Nugnes che mi ha spiegato che il gruppo Misto aveva indicato me, ne sono stato lieto, è gratificante per me che ho dedicato tutta la mia vita alla Patria – ha spiegato – Sono un cattolico di sinistra, in passato ho votato sia per il Partito Democratico che per il Movimento 5 Stelle". E proprio in questa occasione ha aggiunto: "La mia è candidatura di bandiera, lo so e la accetto ma so che non sarà facile essere eletto". Poi ha passato velocemente in rassegna i candidati: "Draghi no, è un neoliberista, Amato no, ha fatto troppe privatizzazioni, Berlusconi no". Servirebbe "qualcuno che abbia a cuore la Costituzione, e non ne vedo in giro". In quest'occasione, tra l'altro, ha anche rilanciato la sua idea di abbandonare l'euro e introdurre una nuova moneta: "Secondo grandi economisti l'Italia potrebbe risollevarsi di parecchio sul piano economico se mettesse una moneta propria".

Sempre pochi giorni fa, durante una conferenza, ha commentato: "È difficile trovare uno che sappia fare il Presidente della Repubblica, non lo può fare Draghi che è l'ideatore delle privatizzazioni, basta pensare al suo discorso sulla nave Britannia il 2 giugno 1992 mentre, con la Regina Elisabetta e 100 delegati della City londinese, disse che ci vuole una grande forza politica che appoggi una trasformazione totale del mercato, che non può rimanere nelle mani dello Stato, ma deve essere dato nelle mani di pochi". Poi ha attaccato duramente Berlusconi: "Meloni lo ha definito un patriota Berlusconi, sì, un patriota che si è rubato tutti i beni nostri". E ancora: "Pare che chi più ha distrutto l'Italia ha più meriti di essere Presidente della Repubblica, e i tre nomi che si fanno sono quelli di Berlusconi, di Draghi e di Amato – ha attaccato – Questi tre sono i più grandi devastatori dell'economia italiana".

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