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Caso Frecciarossa, Lollobrigida insiste: “Fatto il mio dovere, potevano scendere tutti a Ciampino”

Il ministro Lollobrigida continua a tenere la sua linea sul caso Frecciarossa e il treno fermato per scendere a Ciampino e raggiungere Caivano con l’auto blu: “Sono certo di aver fatto il mio dovere – ha detto il titolare dell’Agricoltura – tutti i passeggeri hanno avuto la possibilità di scendere nella stazione di Ciampino”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Fermando il treno Frecciarossa per scendere a Ciampino, il ministro Lollobrigida ha fatto solo il suo dovere. Il titolare dell'Agricoltura e Sovranità alimentare ne è fermamente convinto e ribadisce la sua posizione durante il question time alla Camera dei deputati: "Ho sentito delle polemiche completamente pretestuose – comincia Lollobrigida – A partire dal 7 ottobre il parco di Caivano è stato riqualificato dai Carabinieri, un progetto condiviso con me e attuato in poco tempo". E spiega: "È stata scelta la giornata degli alberi per inaugurare il parco alla mia presenza, come simbolo del ritorno alla legalità, quella di cui parlate tanto ma che negli anni si è interpretata poco. All'evento erano presenti tanti cittadini, tra cui molti bambini di scuole elementari. L'inaugurazione era prevista per le 15".

Poi Lollobrigida ripercorre i suoi impegni, in mattinata durante era presente alla relazione del ministro Tajani per il protocollo d'intesa tra Italia e Albania sui migranti: "Alle 11:40 sono andato alla stazione per prendere il treno, che risultava in ritardo di pochi minuti ma era compatibile con i miei impegni istituzionali – dice Lollobrigida – Subito dopo la partenza da Roma, il treno dall'alta velocità è stato deviato, indipendentemente da me, sulla linea ferroviaria ordinaria ed è stato annunciato un ritardo prima di 75 minuti e successivamente di 100 minuti".

La storia, in realtà, è abbastanza nota: "In pochi chilometri il treno si è fermato più volte e a lungo. Evidentemente la percorrenza ha messo a rischio la mia partecipazione agli eventi ricordati, con gravi conseguenze di natura organizzativa tutte a danno del personale scolastico, dei carabinieri e dei tanti cittadini che sostavano all'aperto in una giornata di allerta meteo in Campania". A quel punto, continua il ministro, "ho chiesto se fosse possibile effettuare una fermata straordinaria, senza alcuna pretesa di ricevere un trattamento di favore, ma nel pieno rispetto del regolamento delle Ferrovie dello Stato che conosco bene avendo fatto l'assessore ai Trasporti".

"In questo caso, come dichiarato dal responsabile di Ferrovie dello Stato, non c'è stato alcun disagio ulteriore e tutti i passeggeri hanno avuto la possibilità di scendere nella stazione di Ciampino, come puntuale informazione diramata dal capotreno – insiste il ministro Lollobrigida, senza spiegare perché altri cittadini sarebbero dovuti scendere a Ciampino – Sono certo di aver fatto il mio dovere, la mia presenza a Caivano rappresentava la vicinanza dello Stato in un territorio martoriato dalla criminalità".

"Sono certo che se fossi rimasto comodamente sul treno – conclude Lollobrigida attirando i fischi delle opposizioni e gli applausi della sua maggioranza – tra quelli che hanno polemizzato sul mio operato in questi giorni avrei trovato qualcuno che avrebbe cercato il modo di accusarmi perché lo Stato non era presente a Caivano. Per fortuna con il governo Meloni quei tempi sono finiti, lo Stato c'è e rispetta i suoi impegni".

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